Politica

Si sotterra l’ascia di guerra per parlare di compensazioni

Gela – Si è svolto, su richiesta delle opposizioni tutte presenti in Consiglio comunale, un proficuo confronto con i vertici provinciali sindacali di CGIL, CISL, UIL e UGL avente ad oggetto le ripercussioni attuali nel tessuto socio-economico del nostro territorio nonché il contenimento delle stesse a ridosso della fase 2 che, verosimilmente, ci accingiamo a vivere dal 4 maggio.

Nella consapevolezza che non esiste la bacchetta magica è emersa la necessità di evitare, in questo momento unico nella storia contemporanea, qualunque tipo di divisione tra forze politiche e parti sociali, nella certezza che solo insieme si può avere la forza di fare sopravvivere e rigenerare un territorio già pesantemente gravato e, non a caso, ultimo, per qualità della vita, tra le province italiane.

Le azioni che arrivano dai consiglieri comunali di opposizione così come dai Sindacati possono solo arricchire la proposta e renderla operativa.
Il Sindacato confederale ha ribadito di non essere legato ad una proposta quindi neppure a quella riferita ai “fondi di compensazione” dato che gli unici due soggetti Istituzionali della proposta del 6 novembre 2014 sono il Comune di Gela e la Regione.
“Verosimilmente tutti siamo interessati ad avere una risposta dall’Ente Comune – dicono gli attori dell’incontro – in grado di sostenere la piccola e media impresa che ha alle dipendenze migliaia di lavoratori da settimane in cassa integrazione. Si ritiene che, nonostante il “Cura Italia”, risulti difficile l’accesso al credito, per molti piccoli imprenditori e commercianti, ed il rapporto con le banche le cui norme bancarie non sono cambiate.
Dobbiamo guardare a cosa possiamo fare e farlo subito dato che la fine della cassa integrazione è in stato avanzato e non si sa attraverso quale metodo molte attività saranno riavviate e se saranno riavviate dato che la chiusura per 60 giorni ha causato non poche criticità e il riavvio, nel rispetto delle misure di contenimento, stravolge ogni esercizio commerciale.

Costituire un fondo, definire un regolamento d’accesso con specifica motivazione, è necessario. Il Comune di Gela è chiamato a fare la sua parte.
Per quel che riguarda il ruolo della politica nazionale, si ritiene imprescindibile un confronto di merito con la deputazione eletta nel territorio perchè “Roma” (intesa come luogo del Governo centrale) può e deve recepire le istanze dal basso delle categorie produttive, dei lavoratori e, ovviamente, delle Istituzioni locali.
Gli occhi sono puntati sullo “sblocca cantieri” per dare ossigeno alla filiera delle costruzioni, al progetto Argo Cassiopea per comprendere se l’iter sta andando avanti o ENI è ferma al progetto esecutivo, ai fondi dell’area di crisi complessa e relativo accordo di programma ed ai fondi “pac” (piano d’azione per la coesione) e il Patto per il Sud che ha utilizzato gli stessi fondi  e Gela ha ancora la ferita più che aperta dato che nessun progetto riferito a opera pubblica verrà realizzato. Per questo motivo è necessario avviare un tavolo di confronto con le Istituzioni, organizzazioni sindacali e forze politiche per accelerare  e sburocratizzare l’iter autorizzativo di questi progetti”.

P. Giudice (consigliere indipendente di Sinistra)
V. Farruggia (M5S)
S. Scerra e G. Pellegrino (Avanti Gela)
G. Spata e E. Alabiso (Lega)
S. Bennici (Fratelli d’Italia)
I. Giudice (CGIL)
E. Gallo (CISL)
M. Castania (UIL)
A. Alario (UGL)

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