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Non solo estremisti e tribuni: la vasta area grigia dei no-vax (e dei «boh vax»)

 

Boh. Come ogni avanguardia, anche i neri camerati di Giuliano Castellino e gli adepti arancioni di Antonio Pappalardo, i sospettosi lettori del “complottologo” Angelo Giorgianni e gli smanettoni del network planetario World Wide Demonstration sguazzano in una vasta area grigia, come scrive Goffredo Buccini sul Corriere; Boh-Vax prima ancora e più che No-Vax, un italiano su quattro, laddove la negazione della realtà è declinata in questo relativismo romanesco e tuttavia transnazionale, boh, la lingua di chi fa spallucce, intellegibile da Madrid a Mexico City, da Rio a Berlino: che ce ‘mporta del Covid, che ce frega de voialtri.

Naturalmente le immagini che ci hanno restituito sabato pomeriggio ottanta piazze e trentamila manifestanti, da Bolzano a Catania, dalle grandi città ai borghi, sono egemonizzate dai casi limite, quale è appunto il caporione di Forza Nuova, Castellino, un paradosso avvolto in un’assurdità: «individuo pericoloso», secondo l’ordinanza che ne dispone la sorveglianza speciale lo scorso gennaio, e tuttavia intitolato, per evidenti (ma non del tutto condivisibili) ragioni di quieto vivere, a guidare a Roma un corteo non autorizzato da piazza del Popolo fin sotto la Rai, davanti agli occhi della Digos, al grido di «giornalisti terroristi», denunciando la «dittatura sanitaria» grazie a quella libertà abusata che consente di violare tutte le regole, a partire dal divieto di assembramento senza mascherina, tra le salive e i sudori della parata neofascista.

Meno connotato politicamente, perché con un passato da vero nomade dello «speriamo che me la cavo» (Psdi, Patto Segni, Autonomisti siciliani e di nuovo Psdi), l’ex generale Pappalardo, già Cocer dei carabinieri e già surriscaldato masaniello del movimento dei Forconi, ha lanciato da tempo una crociata di abbracci eversivi (ovviamente No-Mask) con i suoi gilet arancioni (traduzione non troppo fantasiosa dei gilet jaunes che flagellarono Macron un paio d’anni or sono): il 25 aprile aveva invocato «una liberazione dalla tirannia tecnocratica e dal terrorismo mediatico» prima di spiegare che un rimedio per il Covid potrebbe essere lo yoga, «un mio amico di Bergamo è guarito così, perché l’uomo è fatto di fisico ma anche di mente», hai visto mai. «I vaccini sono pericolosi! Impediremo a chiunque di vaccinare le persone!», va tuonando di vicolo in contrada.

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