Politica

Robilatte risponde a Spata: “illazioni consapevoli sulle dimissioni”

Gela “Mi stupisco: come può il consigliere Spata fare illazioni sul fatto che io mi sarei dimessa, all’indomani della incursione della Dia al Palazzo di Città”. La considerazione aperta fatta ai nostri microfoni dal capogruppo della Lega, ha sollecitato la risposta dell’ex assessore all’ambiente Grazia Robilatte, che spiega i fatti.  “E’ notorio che gli organi inquirenti possono chiedere collaborazione ad assessori, sindaci e dirigenti durante il mandato ed oltre, specifico post-dimissioni e questo Spata lo sa. Chiunque conosce le procedure. Quindi devo pensare che il consigliere Spata inoculi nella gente il dubbio, appositamente? Non posso pensare che non conosca gli elementi basilari dei procedimenti di indagine. Quindi le sue illazioni sono strumentali. La sequenza con cui Spata presenta i fatti dei giorni scorsi appare artificiosa: l’assessore Robilatte solleva un disagio politico, lo palesa mettendo a disposizione le proprie deleghe al partito. Continua a lavorare, e questo si evince dalle presenze in Prefettura, atti di giunta, Pec, partecipazioni alle riunioni con SRR assumendo tutte le responsabilità del caso. La Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha interrogato, oltre che me, la dirigente l’assessore il Presidente della Srr e il Rup della gara ponte Meli e il messaggio che vuole far passare Spata è che mi sarei intimidita spaventata e quindi dimessa. A cosa sarebbe servito? Non si può certo fuggire dalla Dia solo dimettendosi e ciò che si teme non si cancella con le dimissioni già annunciate da oltre un mese. Ecco la mia risposta all’illazione di Spata. Non sono scappata e non mi sono spaventata. Sono qui anche se non darò il mio contributo all’amministrazione in termini di impegno fattivo ma sono a disposizione della magistratura come prevede la norma e come tutti sanno che si deve restare collaborativi. Dirò di più: metto a disposizione la mia modesta esperienza per coadiuvare il Sindaco e l’amministrazione”. 

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