Politica

Orlando: “50mila euro per un ricorso dall’esito incerto”

Gela – Il commissario di diventerà bellissima Michele Orlando, dopo aver letto la delibera della Giunta  sull’incarico ad un legale per impugnare al Tar l’atto assessoriale di revoca
dei finanziamenti del Patto per il sud, rileva una palese forzatura della giunta sia di merito squisitamente giuridico, come soprattutto di condizionamento politico. Se non vi fosse stato
da parte dell’Assessore regionale competente, nonché personalmente dal Presidente della
Regione Musumeci un assoluto impegno a ripristinare l’assegnazione dei fondi in favore della città di Gela, si poteva comprendere un’azione legale per quanto labilmente fondata ad
una dubbia illegittimità dell’atto assessoriale a ragione della mancanza di un previo parere
consultivo della competente commissione al bilancio, invero, ben rimediabile in sede di
autotutela. Al di fuori di tale motivo di impugnazione non si vede quali altri ragioni potranno
essere valutate dal Tar il quale, allo stato degli atti, potrebbe solamente emettere un provvedimento di sospensione disponendo l’integrazione del parere, ma nulla potendo
eccepire sulle ragioni per cui i fondi siano stati dirottati, essendo ben noto come le cause
sono state imputabili alla responsabilità di tutti e quanti indistintamente hanno omesso di ottemperare alla redazione ed esecuzioni dei progetti ed a vigilare che i termini e le diffide della Regione non decadessero.

Ma dietro la decisione della Giunta, peraltro non unanime, c’è la mano forte di una componente politica che da subito avrebbe voluto impugnare al Tar il provvedimento assessoriale; difatti, il Pd locale, per voce del segretario Di Cristina ha affermato come fosse
pronto in proprio ad agire in giudizio dinanzi all’inerzia del Comune. Durante le festività natalizie e sotto l’albero il Pd ha ottenuto che la Giunta deliberasse per il ricorso al Tar, non sappiamo perché se ritenesse debole la propria legittimazione attiva a proporre il ricorso, oppure si potrebbe malignare come l’impugnazione amministrativa fosse costosa per
proporla in proprio. Ecco allora che le casse del Comune si sono aperte per presentare il ricorso, deliberando circa ottomila euro di spese ed acconto onorario per il legale.
Orbene, si ritiene come la delibera della Giunta sia più un atto politico che una fondata ragione di diritto atteso che tutta la politica Gelese e Regionale è impegnata a non far
perdere i fondi per la città. Avviato l’iter del ricorso sappiamo che l”amministrazione spenderà fra i 30 e i 50 mila euro per il costo con un esito incerto, mentre è più
urgente conoscere se con certezza l’amministrazione sarà in grado di presentare e rendere
esecutivi i progetti per i finanziamenti nei 120 giorni assegnati o per tale insicurezza si speri
nelle sorti giudiziarie per prendere tempo e procrastinare la realizzazione delle opere.

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