Politica

Musumeci incerto su Salvini

Cefalù – Nello Musumeci prende tempo. A Cefalù, all’assemblea generale del suo movimento, Diventerà Bellissima, il presidente della Regione risponde nì all’offerta di Matteo Salvini che gli ha proposto di federarsi: “Ci federeremo in un soggetto nazionale, perché è giusto che anche il nostro movimento abbia una parte attiva nelle scelte per l’Europa e per l’Italia – dice il governatore – Con chi lo deciderà la nostra base”. La risposta, insomma, è un “le faremo sapere”: “Da Salvini – osserva un big del movimento – è arrivata una proposta. Nelle prossime settimane capiremo con chi, magari altre forze del centrodestra come Forza Italia o Fratelli d’Italia si faranno avanti”.

Musumeci, del resto, si mantiene sul vago: “Non abbiamo detto che andremo con Salvini – scandisce il governatore – sebbene abbiamo accolto con grande interesse l’appello che ha lanciato, che è stato e sarà oggetto di discussione al nostro interno. Tuttavia, ancora non abbiamo deciso con chi federarci. Noi siamo una forza politica che ha centinaia di amministratori e decine di sindaci, un movimento regionale fortemente identitario e legato al territorio, però è giusto che alle Europee ed alle Politiche non si continui a dire ‘libertà di voto’, è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità e questa è una scelta che sarà fatta nelle prossime settimane”. Alla manifestazione, organizzata dal gruppo di Diventerà Bellissima all’Ars, il capogruppo Alessandro Aricò, ha sottolineato la valenza del momento: “Siamo al giro di boa – dice Aricò – sono trascorsi 30 mesi dall’inizio della legislatura.

La nostra comunità cresce ogni giorno sempre di più, con numerosi nuovi tesserati, amministratori e simpatizzanti provenienti da tutta la Sicilia. Riteniamo che ora il nostro movimento debba trattare pure temi nazionali, che riguardano anche la Sicilia”. Federarsi, dunque, ma senza fretta: “Non possiamo che valutare l’idea di federarci con uno dei partiti nazionali che compongono la nostra coalizione di governo – osserva Aricò – La parola definitiva toccherà al congresso di DiventeràBellissima, di sicuro sarà prioritaria un’agenda politica nell’interesse della Sicilia e dei siciliani”. Alla rassegna, cominciata stamattina, si sono tenuti focus con il Movimento giovanile, con i rappresentanti di DB negli Enti locali e territoriali siciliani e sul rilancio dell’economia siciliana dopo l’emergenza Coronavirus. Il coordinatore regionale Gino Ioppolo e il presidente dell’Assemblea regionale di Db, Giuseppe Catania, hanno coordinato gli interventi delle delegazioni delle 9 province, e subito dopo il capogruppo Alessandro Aricò ha fatto lo stesso con le relazioni dei deputati regionali Giorgio Assenza, Pino Galluzzo, Giusy Savarino e Giuseppe Zitelli, e dell’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.

Intervenendo all’assemblea, poi, Musumeci – che fissa il prossimo appuntamento per il 5 settembre ad Agrigento, quando sarà affrontato “il tema della proiezione nazionale” – va oltre: “Io sono la persona meno adatta a iscriversi alla Lega – spiega – ed è la nostra diversità il nostro punto di forza. Proprio perché siamo diversi possiamo trovare i punti di intesa con la Lega, se dovesse essere la Lega. Io non ho difficoltà a discutere con Matteo Salvini, che non mi pare essere Diabolik”. Attenzione, però: le opzioni sono tante. “C’è poi Fratelli d’Italia, c’è Forza Italia: è una scelta che faremo insieme. Dobbiamo stare al tavolo nazionale. Parlerò con Salvini, parlerò con Silvio Berlusconi, parlerò con Giorgia Meloni”. Per le amministrative, intanto, bisogna pensare “alla coalizione di centrodestra”. Unita: “Dove non è possibile – però chiarisce Musumeci – ognuno andrà per conto suo. Sarebbe bello avere un consigliere in ogni Comune”.

Il governatore, nel frattempo, si riserva qualche ricordo del lockdown (“Sono stati tre mesi disastrosi, in cui abbiamo dovuto fare scelte sofferte, dolorose, preoccupanti – dice – Abbiamo trascorso notti insonni nel dubbio di aver firmato un’ordinanza che potesse mettere a rischio la salute di 5 milioni di siciliani”) e un attacco al suo predecessore Rosario Crocetta (“Abituati ai presidenti che si esibivano seminudi nelle spiagge un presidente che lavora nel silenzio con la sua giunta non fa notizia”), prima di una durissima invettiva contro la burocrazia e i sindacati: “Loro – accusa Musumeci parlando della ripresa – lo stipendio ce l’hanno sicuro, direttamente sul conto corrente. Col Covid o senza Covid ce l’hanno accreditato. La burocrazia, non solo quella regionale, non ha capito che questo è un momento in cui bisogna alzare il sedere dalla sedia. Nessuno può tirarsi indietro, nessuno può fare finta di non avere vinto o non aver capito”. Di più: “Se ne prendi uno e pensi di accompagnarlo alla porta – prosegue il governatore – ti trovi i sindacati pronti a difenderlo. Sindacati verso i quali abbiamo tutti rispetto, se la funzione fosse quella originaria, di difendere i diritti del lavoratore e non i diritti dei grattapancia a tradimento.

Repubblica.it

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