Politica

L’opposizione scrive al Prefetto:”grave e delicato clima per le innumerevoli dichiarazioni del Sindaco, si tuteli la cittadinanza”

I consiglieri di opposizione Scerra, Alabiso,
Bennici e Giudice hanno inviato una lettera al prefetto di Caltanissetta e chiedono, tramite un’istanza, di emanare provvedimenti di ordine pubblico :

Dichiarazioni Sindaco di Gela

I sottoscritti consiglieri comunali del Comune di Gela ritengono opportuno ricorrere a Codesta Autorità, quale organo monocratico dello Stato, rappresentante del governo territoriale di province e città metropolitane ed autorità provinciale di pubblica sicurezza – avente la funzione di tutelate l’ordine pubblico e coordinare l’attività delle forze dell’ordine – per porre alla Sua attenzione il grave e delicato clima che si è consolidato in città a seguito delle innumerevoli dichiarazioni del suo Sindaco volte a denunciare fenomeni di ricatto politico ed illiceità.

Difatti, a maggio 2019 dichiarava “La competizione è con un candidato espressione dei poteri forti che vogliono mantenere le chiavi della città. Giuseppe Spata è un prestanome. Sono altri che vogliono mettere le mani sulla città, gelesi e di fuori città”.

A giugno 2020 denunciava “Segnali inquietanti” dichiarando “Ci sono alcuni personaggi compromessi in vicende di mafia che stanno cercando di occupare posti di un certo livello e in parte ci stanno riuscendo perché possono contare su complicità di ogni tipo, non escludo che certi attacchi, apparentemente insensati o spropositati, si muovano in questa logica”.

Nel medesimo mese dichiarava “Personaggi compromessi in vicende di mafia starebbero puntando a posti di rilievo, ostacolando l’azione della giunta”.

A settembre 2020 dichiarava “Sotto certi aspetti è persino inquietante, perché cercare di impedire al Comune capofila di indicare, dopo la disastrosa esperienza di Panebianco, un professionista del calibro di Lucisano appare come un tentativo di delegittimare il ruolo centrale e ineludibile del sindaco della città più grossa della provincia. Inoltre, con la scelta del professionista gelese si entra in dinamiche tese ad intorbidire ed inquinare rapporti civici ed istituzionali di cui la mia città sente, invece, un gran bisogno. Non vorrei che dietro tale scelta ci fossero dei politici di Gela che hanno a cuore i propri interessi e non quelli della città. Nessuno deve, infatti, dimenticare che quello dei rifiuti è un tema molto, troppo delicato per essere affrontato e gestito con espedienti, furbate e finalità non sempre molto chiare e ben definite”.

Ed ancora “E’ attualmente in corso una causa al tribunale delle imprese di Palermo e un accordo appare lontano. E’ noto che ci sia stata una gestione allegra, dove accadeva di tutto”.

A giugno 2021 ha dichiarato “Spinti da bramosia di potere, e, in qualche caso, anche da interessi personali, hanno come obiettivo quello di destabilizzare gli equilibri e di ricattare e danneggiare un’amministrazione …. impedirò a gruppi di potere di mettere le mani sulla città, come dimostrano precise ed eloquenti prese di posizione da parte di alcuni consiglieri”.

Ed ancora, in relazione ad una delibera consiliare sul mutamento della composizione delle commissioni del consiglio comunale ha sostenuto che quanto accaduto in aula sulle commissioni sarebbe il risultato di “ricatti” tendenti a destabilizzare maggioranza e amministrazione comunale.

Quanto precede come da rassegna stampa che si allega alla presente.

Orbene, è di cristallina evidenza la gravità delle considerazioni espresse dal primo cittadino di Gela così come è chiaro che lo stesso sia esaustivamente informato di circostanze torpide e dei soggetti in esse coinvolti.

Purtroppo, però, tali dichiarazioni – che vanno approfondite, esaminate e scrupolosamente accertate – hanno determinato una situazione di sospetto che non può più essere tollerata.

La città ha diritto di sapere cosa sta accadendo e chi siano i colpevoli di tali ricatti perché l’omissione, la non verifica di tali dinamiche, alimenta il sospetto e condiziona antidemocraticamente – com’è conseguenziale che sia – la politica locale, sia essa di maggioranza che di minoranza.

Non possono esternarsi simili dichiarazioni a seguito di ogni scelta politica che non si sposi con i desiderata del Sindaco, non si può uscire con leggerezza e facilità l’asso dell’ombra che mina l’ordine pubblico democraticamente costituito; tale condotta demolisce il libero e democratico confronto ed ogni principio costituzionale di libertà ed indipendenza di opinione ed istituzionale.

E non si possono nemmeno sottovalutare i fatti (a metà) denunciati dal primo cittadino che, parimenti, rappresentano un attentato all’ordine pubblico.

Per tutte queste ragioni, in ottemperanza al ruolo di degna tutela della cittadinanza che si rappresenta, si formalizza questa richiesta per compulsare ogni potere di Sua Ecc.ma affinché venga chiarita fino in fondo ogni situazione di dubbia liceità e venga ripristinato il sereno ordine pubblico politico e sociale adottando ogni provvedimento utile a porre fine a simili esiti antidemocratici.

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