Politica

L’assessore Robilatte sulla polemica politica in atto

Gela – Il subbuglio emerso due giorni fa in consiglio comunale, le dichiarazioni dell’assessore Grazia Robilatte che hanno creato un’accesa discussione e l’atteggiamento dell’opposizione ha indotto l’assessore Robilatte ad esprimesi. “L’atto votato l’altro ieri dagli 11 consiglieri di maggioranza presenti in aula e il voto di astensione dei consiglieri di opposizione merita delle precisazioni – scrive l’assessore Robilatte –
L’amministrazione presumo, ha sottovalutato i tempi necessari per proporre tale atto ma solo perché ritenendolo inizialmente di proroga quindi atto dirigenziale o al massimo di giunta avrebbe avuto tempi di delibera sicuramente inferiori a quelli del consiglio.
Pur non essendo l’assessore al ramo la sottoscritta, insieme al vicesindaco, ha sollecitato l’atto che il dirigente indicava di competenza del consiglio comunale poiché si trattava di nuovo affidamento non di proroga esclusa dal contratto. Tale interpretazione fu da noi condivisa non perché non volevamo votare l’atto in giunta ma supportati dalla versione del dirigente. Cosa abbia poi indotto lo stesso a cambiare idea e considerarlo un atto di proroga tecnica andando in piena contraddizione e sottoporlo al consiglio non lo so: Lo chiederò in modo ufficiale. Nessuna idea confusa…….. l’atto così scritto non andava bene e destava dubbi e andava rivisto, il perché si è insistito dovete chiederlo a coloro che l’hanno sostenuto. Non ho avuto problemi a condividere le riflessioni dell’opposizione che oggi strumentalmente mi attacca: l’atto essendo di proroga doveva essere votato dalla giunta. Questa è stata la mia posizione in aula, conseguenza del mio essere coerente prima di ogni cosa. Gli undici consiglieri di maggioranza tutti mi hanno sostenuto altro che lasciata dal partito in balia di me stessa…………e ne hanno apprezzato la chiarezza e schiettezza; Si decide di votare l’atto con grande senso di responsabilità per il futuro della Ghelas, appoggiati da una opposizione che non fa saltare il numero legale. Un ‘ultima cosa: come mi si può dare dell’incompetente e nel contempo astenersi al voto per le stesse motivazioni che io ho sostenuto in aula?
Politicamente il PD non si è mai tirato indietro e ha appoggiato sempre gli atti della giunta, lo ha fatto per il consuntivo e l’ha fatto anche giovedì.
Questo, come altri fatti, mi fanno comprendere che la lentocrazia e una macchina burocratica che va spesso in contraddizione, sia pure individuabile, deve essere una delle priorità che il sindaco e l’amministrazione deve urgentemente affrontare.

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