Politica

La Sicilia a rischio default: le reazioni dei partiti

Niente soldi per i Comuni

Palermo – La Regione senza un soldo. Il disavanzo è di 7,3 miliardi. A rischio l’economia di un’intera Regione. L’annuncio è stato fatto stamane nel corso di una conferenza stampa.  “ Pensavamo che un bilancio snello potesse essere una soluzione, ma il sistema dei collegati non va; è  frutto del Parlamento e il governo per stile non interviene mai a commentare le sue proposte”. Li ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, stamani a Palazzo d’Orleans per descrivere la  situazione finanziaria della Regione.

 Il disavanzo della regione è di 7,3 miliardi, il frutto di circa 30 esercizi finanziari e non negli ultimi tre anni”, ha spiegato, Musumeci, che ha aggiunto: “Con la delibera dell’8 agosto abbiamo risposto alla richiesta della Corte dei Conti e abbiamo accertato un maggiore disavanzo per circa 400 milioni di euro, partite passate e relativi a capitoli di spesa sanitari”.

“Ci sono tante riforme proposte dal governo chiuse nei cassetti dell’Ars. Cosa si aspetta – continua – ad approvare la legge sui rifiuti? Si può fare in due settimane: perché si vuol tenere la Sicilia sotto la spada di Damocle? A chi serve dopo un anno non approvare questa legge? Per dire che il governo Musumeci non ha approvato la riforma o per garantire qualche posizione di rendita?”.

 

Musumeci, durante la conferenza, ha anche annunciato di aver “nominato un esperto di caratura nazionale per fare emergenze i residui non accertati nel passato e avviare con la Corte dei Conti il definitivo risanamento del bilancio della Regione”.

 

Intanto, nelle ultime ore si è fatta avanti la possibilità di approvare un collegato senza spese, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. La sforbiciata è stata resa necessaria per l’impossibilità di coprire finanziariamente tutte le norme del vecchio testo, per il quale sarebbero serviti circa 40 milioni di euro.

Con la nuova riscrittura scende a 25 il numero degli articoli del “collegato” ma la strada non è così agevole. Il ddl è all’esame della commissione Lavoro dell’Ars; sul testo incombono però 62 sub-emendamenti. L’ipotesi è di trovare un accordo per votare il testo base, in questo caso cadrebbero i sub-emendamenti.

 

“Il presidente Musumeci invece di governare continua a fare una strumentale opposizione a Crocetta. Riconosca piuttosto i suoi errori che hanno di fatto paralizzato il Parlamento con una legge finanziaria a ‘puntate’”. Lo dice Giuseppe Lupo capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana.

“Aspettiamo che il presidente Musumeci riferisca in Parlamento se è ancora in grado di realizzare il suo programma in caso contrario ne tragga le conseguenze. Sappia – aggiunge Lupo –  che non può contare sui voti del partito democratico che è all’opposizione ed è pronto ad affrontare le riforme di cui la Sicilia ha bisogno, non certo quelle della sua giunta che riteniamo dannose per la Regione, a partire dalla riforma dei rifiuti”.

“Se Musumeci pensa di non avere i voti per attuare il suo programma – conclude – ne tragga le conseguenze e liberi la Sicilia dalla paralisi del suo governo”.

“Se l’assessore all’economia non è in grado di svolgere la propria funzione, si dimetta. Se necessario lo ‘aiuteremo’ presentando una mozione di ‘sfiducia’ nei suoi confronti”. Lo ha detto Antonello Cracolici parlamentare regionale del Pd illustrando in aula al’Ars l’interpellanza (presentata dai deputati del Partito democratico e da Nicola D’Agostino di Sicilia Futura) nella quale si evidenza il ‘fallimento’ della struttura CUC (centrale unica di committenza) in tema di appalti sanitari ed il disimpegno del governo rispetto alle proprie funzioni di controllo in questo ambito.

 

“La razionalizzazione del sistema degli appalti in ambito sanitario non passa certamente attraverso la stipula di convenzioni che di fatto delegano ad altre Regioni il compito di provvedere all’approvvigionamento delle aziende sanitarie siciliane”. Antonello Cracolici parlamentare regionale del Partito democratico con un’interpellanza, sottoscritta da tutti i parlamentari del gruppo e da Nicola D’agostino di Sicilia Futura,  chiede la piena applicazione della legge che ha introdotto il sistema di centralizzazione della committenza (CUC) per l’acquisizione di beni e servizi per gli enti e per le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e l’accertamento di eventuali inadempienze che hanno causato una ulteriore lievitazione della spesa sanitaria.

 

La Giunta regionale ha tagliato complessivamente 134 milioni di euro destinati dal Patto per il Sud al contrasto del dissesto idrogeologico in provincia di Messina. Lo denuncia il deputato regionale Danilo Lo Giudice .

 

Unica buona notizia: “Entro il 2020 dovranno essere completate tutte le procedure di stabilizzazione per i lavoratori Asu della Sicilia. La proposta è stata approvata nell’ambito della riscrittura del maxi-emendamento in commissione V. Ora la palla passa all’aula. Si inizia così finalmente, a tracciare la strada che porterà alla definitiva stabilizzazione di questi lavoratori negli enti locali, dopo 25 anni di lavoro nero legalizzato ai danni di una categoria di precari pubblici da sempre strumentalizzata e usata dalla politica come bancomat di voti in campagna elettorale”.

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