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La Russa: “In Sicilia abbiamo scelto Schifani”. Lui: “Felice dell’apprezzamento di alcuni partiti”

Il centrodestra siciliano accelera sulla candidatura dell’ex presidente del Senato Renato Schifani alla presidenza della Regione Siciliana. L’annuncio arriva dalla viva voce del vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, che la dà già per fatta: “Ho parlato con Giorgia Meloni che, nell’impossibilità di far convergere tutta la coalizione sul presidente uscente Nello Musumeci, ha accolto la proposta di Silvio Berlusconi di individuare un nome tra la rosa che il presidente stesso le ha proposto. Il nome individuato da noi, tra i nomi fatti, è Renato Schifani”. “Apprendo con piacere che il presidente Berlusconi ha inserito il mio nome in una rosa per la candidatura alla presidenza della Regione – commenta l’ex presidente del Senato – Io e lui non ci siamo ancora sentiti, ma sono comunque lieto di avere ricevuto l’apprezzamento da parte di alcuni partiti della coalizione”.

Il nome di Schifani era già emerso nei giorni scorsi come potenziale nome forzista. Per La Russa il politico palermitano, “in qualità di ex presidente del Senato, ha mostrato nel suo ruolo istituzionale essere al di sopra dei partiti. Meloni ha comunicato a Salvini questa preferenza. Ancora una volta FdI fa il massimo sforzo per unità del centrodestra anche a scapito delle legittime aspirazioni”. Sulle prime, però, l’uscita di La Russa è stata accolta da un po’ di gelo: Forza Italia tace, mentre la prima presa di posizione ufficiale arriva da Noi con l’Italia. “Grande apprezzamento per la persona e per il politico Renato Schifani  – scrive su Twitter il vicepresidente nazionale Saverio Romano – uomo equilibrato e con grande senso delle istituzioni ed esperienza oltre che amico da sempre”. “Con Renato Schifani – aggiunge Francesco Giro – la Sicilia avrà una guida forte e autorevole. Renato è un uomo che unisce rigore morale e competenza amministrativa. Saprà svolgere il suo ruolo con coraggio ed equilibrio, stabilendo anche con l’opposizione una collaborazione proficua per il bene della sua Sicilia”. “Le imminenti elezioni regionali impongono una rapida sintesi da parte del centrodestra per non disperdere quel patrimonio vincente che ha dato i suoi frutti nel corso delle ultime elezioni amministrative di Palermo – aggiunge il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – La proposta della candidatura del senatore Renato Schifani, già presidente del Senato, gode di credibilità istituzionale e autorevolezza tali da poter costituire un’importante proposta da parte della coalizione di centrodestra in vista del voto alle regionali”. “Sarebbe un’ottima scelta – dice il coordinatore di Fdi per la Sicilia occidentale, Giampiero Cannella – il suo profilo è indiscutibile”. “Giusto gradimento politico ed umano per Renato Schifani – commenta invece Totò Cuffaro – È una personalità caratterizzata da grande senso delle Istituzioni e collaudata esperienza politica. L’apprezzamento è mio e di tutta la Democrazia Cristiana”. Più sfumata la posizione di un altro ex presidente della Regione, l’autonomista Raffaele Lombardo: “Autorevole la figura di Renato Schifani, che è stato presidente del Senato, come candidato del centrodestra in Sicilia – dice – Mi preoccupa piuttosto il clima in cui è maturata questa candidatura, come sarebbe maturata qualunque altra.  Un clima caratterizzato da incomprensioni e diffidenze.  Ho avvisato poche ore fa che il centrodestra stava giocando con il fuoco.  Darei seguito all’invito rivolto stamattina da Gianfranco Miccichè: un incontro preliminare tra lui e Fratelli D’Italia e poi con tutti gli altri, che ponga fine alla conflittualità degli ultimi mesi e avvii una fase nuova all’insegna della leale collaborazione”

I berlusconiani, del resto, scommettevano da giorni sulla candidatura dell’ex ministra Stefania Prestigiacomo. Il nome dell’esponente politica siracusa, però, era stato stoppato prima dalla Lega e poi, quando anche Matteo Salvini aveva dato l’ok, dalla stessa Meloni: a Prestigiacomo era stato contestato dapprima un episodio del 2019, la sua presenza a bordo della Sea Watch con Nicola Fratoianni quando Salvini era al Viminale, e poi il voto a favore del ddl Zan. Secondo La Russa il nome dell’ex ministra non sarebbe neanche finito nella lista proposta a Fratelli d’Italia: ne avrebbero fatto parte Schifani, Gianfranco Miccichè e “un esterno”.

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