Politica

La maggioranza a pezzi e il sindaco lancia il solito proclama

Gela –  La politica del temporeggiatore non paga e la maggioranza che avrebbe dovuto sostenere sulle nuove commissioni ha mostrato tutta la sua inconsistenza. Il sindaco da un anno temporeggia sulla nomina del posto di assessore lasciato vacante dal gruppo del Pd. Ma temporeggia oggi e temporeggia domani il risultato non è stato quello di Quinto Fabio Massimo che ha sfiancato il nemico, al contrario  il sindaco ha perso gli amici. E questo dopo decine di incontri, consultazioni e programmazioni cui non è seguita alcuna decisione concreta. Si parla di nomine assessoriali ma non arrivano. Ma arrivano gli strali. 

Ieri sera la proposta dell’ampliamento delle commissioni avanzata dalla commissione affari generali presieduta da Vincenzo Casciana è passata con 12 voti a favore, il minimo.  Incalza il Pd che nell’immediatezza dei fatti si è espresso: “Ora, il sindaco valuti seriamente la proposta che gli fece il Pd un anno fa sull’azzeramento della giunta e istituisca una cabina di regia per i grandi progetti” – ha detto il capogruppo del Pd Gaetano Orlando. 

“C’è una piccola parte dei consiglieri di maggioranza  – ha commentato il sindaco –  che, d’accordo con i consiglieri di opposizione, sta facendo un brutto gioco ai danni della città. Spinti da bramosia di potere, e, in qualche caso, anche da interessi personali, hanno come obiettivo quello di destabilizzare gli equilibri e di ricattare e danneggiare un’amministrazione che, con in testa il sindaco, sta facendo il possibile e si sta impegnando a fondo, tra tanti problemi, per portare Gela fuori dalle mille emergenze che si trascinano da decenni. La città questo lo deve sapere. Quello che è successo ieri sera in consiglio comunale è grave e conferma tutti i miei dubbi. Utilizzare le nuove commissioni per le loro manovre politiche è sleale, perchè il loro vero obiettivo è quello di lanciare messaggi criptati al fine di ottenere vantaggi. Nascondersi dietro il voto segreto per imporre le loro scelte politiche non depone a favore della serietà del dibattito che dovrebbe essere alimentato, invece, dal confronto di idee, anche e soprattutto se differenti.

Non cederò ad alcun tipo di ricatto e, costi quel che costi, mi opporrò a qualsiasi tentativo di imbarbarimento del clima politico, così come impedirò a gruppi di potere di mettere le mani sulla città, come dimostrano precise ed eloquenti prese di posizione da parte di alcuni consiglieri.

 Gela sta attraversando una fase molto delicata e i suoi gravi problemi non possono essere affrontati e risolti con atteggiamenti e con fotografie dal sapore propagandistico che mortificano l’essenza della stessa democrazia”. 

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