CaltanissettaDai ComuniPolitica

Il Pronto Soccorso dell’ospedale S. Elia è un reparto all’avanguardia? Lasciamolo dire ai cittadini

Riceviamo e pubblichiamo

Abbiamo letto ieri la notizia sul servizio ospedaliero di pronto soccorso al S. Elia e ci siamo chiesti: è possibile che noi cittadini stiamo vivendo una realtà differente?

Evidentemente presso l’Ospedale S. Elia di Caltanissetta vi sono due aree di Pronto Soccorso, una per l’attività ordinaria, quotidiana, diciamo per i cittadini comuni, l’altra allestita per le visite d’occasione o per i controlli programmati.

Le segnalazioni che ci giungono dai cittadini sono di segno diametralmente opposte a tutto ciò che è stato descritto nell’articolo cui facciamo riferimento. Il personale sanitario è veramente encomiabile, quello non sanitario un po’ meno. Il primario, Dr. Amico, conosce bene la realtà dei problemi esistenti. Sta di fatto che il Pronto Soccorso si definisce tale perché non dovrebbero sostarvi tanti assistiti e invece di media sono una quarantina di persone costrette su improbabili lettighe, i più fortunati su lettini o barelle e molti su scomodissime poltrone. E sono lì non per un paio d’ore, ma per diversi giorni.

La maggior parte sono persone anziane, il più delle volte malati cronici che non dovrebbero stare in Pronto Soccorso ma dovrebbero essere curate dalla medicina di base presso il proprio domicilio. E di queste persone oggi nessuno si prende carico. Per oltre 60 anni le famiglie hanno garantito l’assistenza ai propri malati ospedalizzati, per tutto questo tempo la loro opera è stata indispensabile.

Oggi, in tempo di covid-19, in questa bolgia che è il PS viene negata l’assistenza anche ai malati anziani e a chi ne avrebbe diritto a norma di legge (L.104/92). Si parla di lenzuoli che vengono cambiati ogni giorno e di comfort per i degenti. Registriamo fortissime lamentele di assistiti che chiedono invano cuscini, coperte, federe, lenzuoli.

Arrivano anziani soli letteralmente abbandonati senza alcun tipo di assistenza, col personale infermieristico che fa letteralmente miracoli per offrire loro anche solo un sorriso. Da qualche tempo è attivo un servizio psicologico che andrebbe tarato su reali necessità comunicative verso i familiari oltre che verso gli stessi ricoverati.  Si parla di consulenze specialistiche immediate, laddove l’immediato per un luogo dove si perde la cognizione del tempo sono tante ore, tanti giorni.

Malati impossibilitati di alimentarsi autonomamente ai quali viene messo sul letto, visto che non c’è una base d’appoggio per tutti i posti letto, il piatto con il rischio che ne consegue. Malati che necessitano di essere imboccati e che vengono lasciati quindi a digiuno. Malati patologici gravi cui non è garantita la minima cura e igiene personale. La pandemia? In questo caso crediamo sia un serio problema mal posto e altrettanto male risolto. Green pass e tamponi pre-ricovero dovrebbero essere sufficienti per accogliere il familiare assistente.

Quando si dice che i medici sono pochi, così gli infermieri e il resto del personale, si fa una precisa denuncia e quindi com’è possibile credere che con poche, pochissime persone, per lo più giovani medici, sante persone, si possa garantire tutta l’efficienza e la funzionalità di un sistema complesso su cui invece dovrebbero essere operati ingenti investimenti con carattere di priorità e d’urgenza. E gli investimenti rappresentano il tallone d’Achille di questo assurdo sistema.

I decisori politici hanno gravissime responsabilità a tal riguardo. A chi danno conto i Dirigenti delle strutture Ospedaliere? Dovrebbero dare conto ai cittadini, al loro diritto di essere curati nel modo che la Costituzione Italiana sancisce all’art.32. La politica ha gravissime responsabilità ed è ora di smetterla di giocare con la nostra salute, con la nostra vita.

Per questa ragione abbiamo dato vita alla Petizione Popolare che sottoporremo ai Sindaci dei due DD.SS.SS. 8 e 11 Caltanissetta, Santa Caterina V., Sommatino, Delia, Riesi, Resuttano, San Cataldo, Marianopoli, Serradifalco, Montedoro, Bompensiere, Milena, in quanto responsabili della salute dei propri cittadini, perché svolgano un’azione di sorveglianza e di controllo su tutte le incresciose vicende denunciate da decenni e rimaste inascoltate.

Gli ospedali riuniti S. Elia e Raimondi, dovranno organizzarsi meglio nell’interesse di una popolazione che in questo tempo di gravissima pandemia, si sente abbandonata a se stessa con le conseguenti disastrose che ne derivano.

La presente vuole essere nient’altro che l’invito a una presa reale di coscienza della situazione e la forte sollecitazione a risolvere urgentemente i problemi posti. Tutto ciò che è stato descritto in seguito alla visita della Commissione Consiliare alla Sanità del Comune di Caltanissetta, dovrebbe essere la normalità e non una cosa di cui vantarsi. Ma sappiamo che le cose non stanno affatto in questo idilliaco modo. E non si venga a dire che la situazione è diffusa in molti altri ospedali della Sicilia. Come una sorta di “mal comune mezzo gaudio”.

Conosciamo molte altre realtà dove le cose funzionano molto ma molto meglio, segno questo che è possibile fare funzionare secondo parametri che non sono quelli di cui siamo vittime. Tutto ciò non deve in alcun modo impedirci di valutare con grande stima e fiducia il lavoro massacrante degli operatori sanitari del Pronto Soccorso che in condizioni spesso disperate riescono a salvare vite umane e non possiamo che essere loro grati. Ma è a loro che dobbiamo in qualche modo facilitare l’arduo compito di curarci.

Di questo, il gruppo Percorsi Siciliani chiederà un incontro urgente al Sindaco di San Cataldo, che entra a pieno titolo per le tematiche che riguardano l’ospedale S. Elia, come unico responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Anche Il consiglio comunale condivide questa responsabilità. E si dovrà parlare anche delle liste di attesa a sette mesi, un anno.

I Portavoce di Percorsi Siciliani

Adriano Nicosia, Maurizio Nicosia e Alessandro Agnello

 

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button