Politica

Il piano B di Conte: “Chiederò i voti casa per casa”. Ecco quanto vale la sua lista

Il premier Giuseppe Conte spera ancora di restare in piedi grazie alle truppe di Responsabili o Costruttori arruolate in Parlamento. Ma se tutto va male è pronto a scendere in campo e a chiedere i voti “casa per casa, paese per paese”. Insomma, il partito di Conte è ancora un’idea concreta sotto l’insegna “Insieme” e secondo gli ultimi sondaggi, come quello di Antonio Noto per Qn, se si dovesse andare oggi a elezioni anticipate varrebbe il 12 per cento.

A descrivere glu umori dell'”avvocato del popolo” e degli alleati di governo è un retroscena del Corriere della sera secondo cui Conte si è convinto di avere stretto con Pd e Movimento 5 Stelle un “patto di ferro”: o avanti con lui o elezioni.

Già, perché se la conta in Parlamento, dove i numeri sono a rischio e la trappola di Matteo Renzi è apparecchiata, dovesse andare al premier come all’epoca accadde a Romano Prodi non c’è strada diversa dal voto anticipato a giugno. “Se non prendo la fiducia il governo cadrà in Parlamento, davanti agli occhi degli italiani. E se a giugno si vota, la vittoria della destra è tutt’ altro che scontata”, sono i ragionamento che il Corriere attribuisce al premier che in caso di sconfitta in aula promette battaglia in campagna elettorale. “Girerò l’Italia città per città, paesino per paesino, casa per casa…”, dice Conte ai suoi. Un messaggio al centrodestra che spera di far valere alle urne il consenso dato dai sondaggi a Lega e Fratelli d’Italia. Ma anche e forse soprattutto agli alleati di governo. Il “partito di Conte” infatti secondo Noto “ruberebbe” molti elettori al Pd. E i grillini alle elezioni sperano di andarci il più tardi possibile.

 

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