Politica

Assise civica: tiene banco lo scippo dei 33 mln

Bennici esorta alla verità

Gela – Consiglio comunale agitato ma poco fruttuoso quello di stamattina con botta e risposta sull’eterna dualità amministrazione-dirigenza che rappresenta il tira e molla che da anni ingessa la macchina burocratica. In agenda gli assestamenti di bilancio che hanno ottenuto il voto della maggioranza ma l’attenzione è ricaduta sullo spinoso tema dello scippo dei 33 milioni di euro che ancora brucia nonostante le rassicurazioni dell’assessore Turano riferite dal sindaco Greco.

“Oggi in consiglio comunale è andata di scena , ancora una volta, la menzogna sulla sottrazione a Gela dei 33 milioni di finanziamenti di opere pubbliche – dice la concigliera Bennici – L’amministrazione comunale istituzionalmente rappresenta la città e pertanto tutti i cittadini hanno diritto di essere rispettati facendo loro conoscere la verità dei fatti che si raccontano da parte dei suoi amministratori con assoluta trasparenza.
Cosi non è stato almeno sulla sottrazione del piccolo tesoretto di 33 milioni assegnati alla città a motivo del suo impoverimento e decadimento industriale.
Sui 33 milioni di Gela, l’assenza di una classe politica gelese all’altezza della situazione, scelta a volte con un click, ha determinato una rapina eclatante e fulminea, di cui il primo responsabile sembra proprio il padrino di questa amministrazione ovvero il Presidente della Regione Sicilia On. Musumeci.
C’è di più. Al danno la beffa con l’abile raggiro, percepita come una vittoria da parte di questa attuale amministrazione comunale, che riferisce beatamente in pubblico consiglio comunale che i progetti avranno una moratoria di altri 4 mesi e che saranno comunque finanziati: parola di Turano a nome del Governo regionale.
Ebbene il Sindaco giusto, giusto per perdere quel poco che ancora avevamo, non si presenta in Consiglio Comunale ed in Sua vece, l’abile assessore ai LL.PP. che già in precedenza aveva dichiarato che tutto era a posto e che non si sarebbe perso un euro.
Lo stesso assessore alla domanda se i finanziamenti dei progetti (…quasi pronti…???…) erano quelli riferiti ai 33 milioni o ad altre fonti non meglio specificate di finanziamento, non ha saputo rispondere. E’ evidente che , I marcatonio catanesi furbescamente hanno preso in giro i nostri rappresentanti cercando di prendere tempo per far si che tutta la procedura diventi irreversibile , con buona pace di Greco, Liardi…deputati e cittadini gelesi tutti.
Amministrare significa, dire la verità ma al momento opportuno far valere con ogni mezzo le ragioni della propria città in questo caso Gela. Ad oggi ciò non è stato fatto e l’amministrazione non si è posta alla testa di una protesta di popolo anche se qualcuno afferma che ricorrerà al TAR per vizi procedurali.
Saper amministrare significa saper gestire procedure e rapporti politici ed oggi purtroppo la città è acefala, una nave alla deriva senza nocchiero.
Acclarata tale incapacità dell’amministrazione di gestire procedure complesse a vantaggio della nostra comunità, sarà opportuno che tutta l’opposizione intervenga con la richiesta urgentissima di avere una relazione dettagliata e puntuale di tutte le opere pubbliche già finanziate, con lo stato di progetto in uno ai cronoprogramma sottoscritti, con evidenza delle criticità attuali, alfine di porvi rimedio con ogni sollecitudine.
Ulteriori eventuali perdite di altri finanziamenti insinuerebbe nella gente di Gela il dubbio che l’inerzia a provvedere sia motivata dal consentire agli amici degli amici di stornare ancora altri fondi a vantaggio di territori protetti dai padrini politici ed ancora in danno delle città poco efficacemente rappresentate come Gela. Una città abbandonata a se stessa …..Ricordo come una certa politica di un tempo analogamente ed in maniera forse più raffinata determinò la chiusura immediata della raffineria di Gela a tutto vantaggio di un altro territorio Livorno. E’ vero la storia si ripete allora fu l’intera filiera del PD …. oggi MUSUMECI-Mancuso-Greco”.

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