Politica

Iaglietti: “clima rovente anche Natale”

Gela – Per il consigliere Diego Iaglietti la politica litigiosa allontana il cittadino dalle stanze dei bottoni. Noi ci permettiamo di dire che il clima che sentono quanti frequentano le stanze del Palazzo di città non viene percepito neppure dai cittadini presi dai problemi quotidiani. Quel clima creato con le poche esternazioni permesse da taluni crea una debole eco percepita dai compagni e dai competitor. E la città sta a guardare. Ignava, indifferente, lontana.

Ecco cosa dice Iaglietti:

“Il clima natalizio e di festività che dovremmo sentire e vivere ognuno di noi in questo periodo, cercando di essere più disponibili se non addirittura più buoni, a quanto pare non tocca né sfiora la politica locale.
Assistiamo ogni giorno ad attacchi e scaramucce incrociate tra maggioranza e opposizione, distinguo tra soggetti all’interno della stessa maggioranza o della stessa minoranza. Si
percepisce che la gente comune, il cittadino comune, sempre più si allontana dalle istituzioni, perché, difficilmente riesce a capire dinamiche che in verità dovrebbero essere
semplici e non artatamente complesse a tal punto da non farle comprendere al cittadino comune.

Assistiamo a scontri verbali e mediatici così forti e accesi che non contribuiscono a vivere
un clima sereno per la gestione della cosa pubblica. Spesso si utilizza l’assise civica per mettere in atto ragionamenti che potrebbero benissimo essere oggetto di trattazione in altre
sedi più opportune. Un clima non sereno fatto di scontri, una Babele.
Per il consigliere Iaglietti e il movimento #gelacittànormale forse è arrivato il momento di
dare un segnale di forte discontinuità rispetto a quanto visto finora.
Perché insistere sulle posizioni differenti e sui distinguo per mettere in pratica la propria politica? Piuttosto non sarebbe meglio fare al contrario e quindi iniziare dalle posizioni comuni e dai
ragionamenti comuni?
In una città martoriata come la nostra che fa parte dell’ultima provincia d’Italia in termini di vivibilità, abbiamo bisogno di cercare e trovare lo scontro oppure abbiamo la necessità di
trovare la giusta aggregazione e la giusta coesione?
Occorrerebbe che la politica svolgesse un ruolo di maggiore responsabilità, occorrerebbe uscire fuori dai soliti steccati, occorrerebbe che i falchi cominciassero a trasformarsi in
colombe. Se vogliamo far uscire Gela da questo momento di criticità e depressione, occorrebbe cambiare mentalità, partendo proprio dai consiglieri comunali, rappresentanti
del popolo, al fine di innescare quel processo che dovrebbe portare Gela ad essere una città normale.
In poche parole occorrerebbe che i consiglieri comunali di buona volontà e responsabili a
prescindere dalla collocazione politica o a prescindere dalla provenienza, cominciassero a pensare veramente al bene comune. L’auspicio è che tali consiglieri abbiano il coraggio e non solo la volontà di metterci la faccia,
andando a rappresentare un gruppo di responsabilità all’interno del consiglio comunale che abbia voglia di proporre e di fare senza che si faccia influenzare da chicchessia”.

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