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Il poliedrico Ercole Patti presentato a Gela

Gela – Gli odori, le pulsioni, le immagini della Sicilia  raccontata da Ercole Patti, aleggiavano ieri sera all’Archeo-Hotel dove è stata presentata l’opera omna a lui dedicata dagli autori Enzo Zappulla e Sara Muscarà. I due autori sono stati invitati a Gela dai club services  L’evento culturale è promosso dai club service Lions, Rotary, Kiwanis, Fidapa  presieduti da Nicola Gennuso, Ugo Granvillano, Ugo Di Prima e Anna Ristagno, organizzato da Andrea Cassisi e Liliana Blanco con la collaborazione di tante aziende che hanno sponsorizzato l’evento mettendo in moto una vera macchina della cultura che ha prodotto i frutti sperati: una serata piacevole durante la quale il pubblico ha cominciato a conoscere ed apprezzare l’autore siciliano morto 43 anni fa e di cui la copia letteraria e reale Zappulla-Muscarà vogliono  promuovere la figura che ha tutti i numeri per entrare, di diritto, nel panorama letterario nazionale ed anche oltre.

Narratore, commediografo, giornalista, sceneggiatore, critico cinematografico, Ercole Patti è stato uno scrittore poliedrico, già considerato un classico del Novecento.  I suoi scritti hanno echeggiato nella calda sala dell’Archeo-Hotel grazie alla magistrale interpretazione dell’ attore siciliano Agostino Zumbo che ha trascinato il pubblico nelle scene create ad arte da Patti.

Luoghi dell’anima e metafora dell’universo, Catania e Roma, i due poli geografici del suo itinerario esistenziale e letterario, popolati da personaggi di accesa sensualità, ci restituiscono il variegato affresco di una stagione irripetibile, dagli anni venti a quelli del dopoguerra, del boom economico, della dolce vita, di cui è stato un protagonista di primo piano (con Brancati, Flaiano, Bartoli, De Feo, Cardarelli). Spaccato di un’intera epoca messo a fuoco grazie a un ricco materiale documentario e fotografico inedito. Dalla sua opera sono stati tratti film di successo (Un bellissimo novembre), mentre fino ad ora sconosciute, perché mai raccolte in volume, erano le cronache della sua lunga attività di critico cinematografico (per quasi un trentennio), inviato speciale ai festival di Cannes, Taormina, Venezia. Dai telefoni bianchi dell’epoca fascista al neorealismo, dal cinema d’autore, d’impegno civile, di polemica, d’inchiesta alla commedia all’italiana, ai gialli, ai vampiri, ai western-spaghetti, alla serie degli 007, ritroviamo i nomi dei maggiori registi, attori, sceneggiatori del tempo, indimenticabili o ingiustamente dimenticati. Con tono divertito, ironico, graffiante, Patti traccia ritratti eccentrici e gustosamente spietati, con una lente d’ingrandimento implacabile, di personaggi mitici di Hollywood come Liz Taylor e Richard Burton.

Ercole Patti (Catania, 1903 – Roma, 1976), dedicatosi al giornalismo fin da giovane, è stato inviato speciale e collaboratore di autorevoli testate (“Gazzetta del Popolo”, “Il Messaggero”, “La Stampa”, “Corriere della Sera”), narratore prolifico, assiduo critico cinematografico.

Il suo primo successo letterario risale alla raccolta di elzeviri Quartieri alti. Godibilissimi i numerosi suoi racconti, romanzi (Giovannino, Un bellissimo novembre, Diario siciliano, Roma amara e dolce), testi teatrali e radiofonici, qui raccolti per la prima volta, che possiedono, con Montale, “l’arte di farsi leggere”.

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