Politica

Governo, tensione alle stelle. Bellanova: Conte al capolinea; Di Maio: si vada avanti

Alle 18 il premier Conte incontra i capi delegazione per fare un punto "politico" sul documento riscritto ieri e che dovrà essere portato in sede europea. Ma Italia Viva non è ancora convinta delle modifiche. Zingaretti: deve prevalere il dialogo e il rispetto di ognuno. Di Maio: Il M5s invece blinda il premier conte e il suo governo. "Questo governo deve andare avanti, il Paese non può rischiare di cadere nell'immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza"

Il Recovery plan resta il banco di prova per la tenuta del governo. Oggi alle 18 il premier Giuseppe Conte incontra i capi delegazione per fare un punto “politico” sul documento riscritto ieri e che dovrà essere portato in sede europea.  Al vertice in programma alle 18 a Palazzo Chigi sono stati invitati anche i delegati dei partiti della maggioranza che dovranno seguire il dossier sul ‘Recovery plan’. L’incontro sarà presieduto dal presidente del Consiglio e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Parteciperanno i capi delegazione e i ministri Amendola, Provenzano e Gualtieri. Alla riunione parteciperanno anche il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, e la portavoce della Conferenza delle Donne del Pd, Cecilia D’Elia. La riunione è stata allargata anche a due delegati per ognuno dei partiti di maggioranza che interverranno insieme a Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu). La riunione potrebbe anche slittare più avanti nel corso della serata. (IO)

Il clima nel governo però resta teso. Ad alimentare la tensione restano sempre i renziani di Italia Viva. Che vogliono di più e non sono convinti della riscrittura del documento fatta dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri. Lo ha fatto capire la ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova. “C’è un tentativo di campagna acquisti in corso, ma a Conte non sta andando bene. Noi prima di dare un’opinione sul Recovery vogliamo conoscere tutto il testo. Per ora abbiamo avuto 13 paginette”. “Questa esperienza” di governo “è consumata. Bisogna darsi una base programmatica e andare avanti”. Se ci sono risposte alle nostre richieste bene, altrimenti faranno a meno di noi”. Ha detto la ministra intervistata da Rai2. “Dovrebbe prendere atto per primo il premier che questa esperienza è al capolinea, serve un nuovo patto di governo”.

Chi però cerca di gettare acqua sul fuoco è il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Che ha riunito la direzione dem per fare un punto della situazione. “Si può raggiungere l’obiettivo. Se prevale un vero dialogo. Una predisposizione di tutti all’ascolto, e il rispetto di ognuno rispetto agli altri componenti della maggioranza che sostiene il governo. Sono fiducioso. Ma anche consapevole della delicatezza di questo passaggio””, ha detto Zingaretti. “Noi non abbiamo mai temuto il voto. Non lo temevamo quando Salvini ha deciso di porre fine al Governo nell’estate del 2019, non lo temiamo ora, ma poiché il rischio è reale, concreto, ribadiamo con maggiore forza che per noi l’Italia ha più bisogno di sconfiggere il virus e di un solido progetto di sviluppo. E che questo compito spetta a questa alleanza. Si può raggiungere l’obiettivo. Se prevale un vero dialogo”. “Le misure eccezionali di sostegno varate dal governo in questi mesi sono state indispensabili per ridurre l’impatto delle conseguenze economiche della pandemia. Ora è il momento di un balzo in avanti”. Le parole del segretario dem sono arrivate dopo un lungo confronto avvenuto all’interno del partito. Proprio questa mattina oltre cinquanta parlamentari aderenti all’area politica del Pd che fa riferimento a Lorenzo Guerini e Luca Lotti, la Base riformista, hanno sottolineato “le preoccupazioni per la complessa situazione che sta attraversando la maggioranza di Governo. Per Base riformista, di fronte alla diÞcile fase che il Paese sta vivendo, è il momento della responsabilità che deve venire prima di ogni interesse di parte. In particolare l’auspicio condiviso è di proseguire la strada del confronto per arrivare a scongiurare una crisi che sarebbe dannosa per il Paese e quindi riuscire a trovare una sintesi all’interno della maggioranza”. Basta ultimatum C’è però, all’interno del Pd, chi si è stancato di questo continuo tira e molla. “Gli ultimatum, le minacce di strappo, il rilancio continuo stanno purtroppo trasformando la discussione sul rilancio dell’azione di Governo in un teatrino che rischia ormai di diventare insopportabile. Cominciamo ad essere stanchi noi di questo spettacolo, figuriamoci gli italiani”. Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Michele Bordo.”In questi giorni è stato fatto un sforzo importante, chiesto a gran voce anche dal Partito Democratico, per correggere il piano del Recovery fund. Sono stati fatti passi avanti non indiàerenti sulla sanità, le infrastrutture, il turismo, le politiche attive del lavoro, la parità di genere, l’integrazione sociale. Ma nonostante questo, Italia Viva continua a chiedere più uno, come se volesse, a prescindere, far saltare comunque il banco. Non c’è più molto tempo e neanche credo che Renzi possa abusare ancora a lungo della pazienza e della responsabilità del resto della maggioranza. Questo è il momento delle scelte. C’è ancora spazio, come noi sosteniamo, per trovare una sintesi e ripartire, raàorzando l’azione e la squadra di Governo con un patto politico di legislatura. Diversamente, ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte al Paese”.

Il M5s invece blinda il premier conte e il suo governo. “Questo governo deve andare avanti – dice il ministro degli esteri Luigi Di Maio su Facebook – il Paese non può rischiare di cadere nell’immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza. Lavoriamo tutti a un patto di governo più articolato che dia certezze sui temi ad ogni forza politica – afferma -, ma insieme a Giuseppe Conte che va rispettato e sostenuto. Se dobbiamo discutere di qualcosa – prosegue Di Maio – non discutiamo di poltrone ma di temi. Se la direzione è quella di individuare un percorso che porti a una maggiore efficienza e concretezza ben venga. Il MoVimento 5 Stelle – dice ancora – è la prima forza in Parlamento e deve farsi valere di più, proponendo ai nostri partner un nuovo patto per l’Italia anche con le riforme costituzionali e nuovi strumenti per sostenere famiglie, imprese e lavoratori, soprattutto autonomi, che sono quelli ad aver subito il colpo più grande dalla crisi”. “Non possiamo rischiare di perdere i soldi del recovery plan – ribadisce infine Di Maio – , perché significherebbe dare il colpo di grazia alla nostra economia”.

“Non ci siamo fermati un attimo, dopo la Legge di Bilancio, per definire il Recovery Plan, che rappresenta un’occasione irripetibile per ilPaese e per le prossime generazioni”, ha scritto in un post su Facebook il viceministro dell’Economia Laura Castelli, sottolineando che “la scommessa più grande, ed è proprio quello a cui stiamo lavorando con maggiore intensità in queste ore, è realizzare un piano ambizioso, di visione, che sia in grado di innovare profondamente l’Italia, colmando quel divario che esiste tra le diverse aree e facendo fare un salto di qualità complessivo all’interoSistema Paese”. Un piano, integrato con le altre politiche ed i diversi investimenti già in campo, che – prosegue – “migliori la qualità della vita dei cittadini, disegnando un Paese più forte e competitivo. Ma oltre ad investire correttamente i 209 miliardi del Recovery Fund, questo processo va accompagnato con un piano straordinario di riforme, che dovranno andare in parallelo o, in molti casi, anticipare anche gli stessi investimenti, per garantirne la piena attuazione. Riforme, attese da decenni, necessarie per attrarre investimenti, far ripartire l’economia, e delineare un nuovo rapporto tra Stato e cittadini”. “Oggi il Paese ha bisogno di questo, di stabilità e programmazione, si era persa l’abitudine. Programmare, invece, è quello che abbiamo ricominciato a fare”, conclude Castelli.

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