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Cashback: la tua operazione è valida? Guida all’uso

Spesso e volentieri in questi giorni si son lette lamentele, interpretazioni e post sui social network legati al tema cashback, per il quale è venuta a crearsi nel tempo una certa confusione. Il “gioco” è in realtà di per sé molto semplice, ma prevede una comprensione dei termini basilari del progetto e delle varie eccezioni che si annidano tra le maglie del complesso e variegato sistema dei pagamenti cashless.

Come capire se la propria transazione sia valida ai fini del cashback, quindi? Come capire se qualche transazione non sia stata erroneamente calcolata dall’App IO? Come essere certi, quindi, che si stia facendo tutto il possibile per veder garantiti sia il proprio Cashback (10% sui pagamenti), sia le proprie possibilità di concorrere al Super Cashback (1500 euro semestrali ai 100 mila utenti con il maggior numero di transazioni all’attivo)?

Anzitutto non bisogna pensare che le operazioni vengano immediatamente computate, poiché l’app IO è soltanto il terminale ultimo di un processo lungo e che interessa vari attori. Ci possono volere anche vari giorni prima di veder validata un’operazione e quindi di poterla vedere correttamente registrata sull’app. I motivi possono essere vari, legati tanto ai tempi di contabilizzazione dei trasferimenti da parte della banca di riferimento (3 giorni in media, ma in alcuni casi anche di più), quanto ad ulteriori ritardi. Ma PagoPa assicura su un punto fondamentale: la visualizzazione ritardata delle transazioni valide su app IO non inficia l’eventuale diritto al rimborso.

Al tempo stesso, non tutte le operazioni sono da considerarsi valide a priori, poiché devono rispettare tutte le condizioni previste dal Piano Cashless Italia. Nella fattispecie, quindi, occorre fare attenzione a due aspetti importanti:

  • l’adesione al Cashback è volontaria non solo per i cittadini ma anche per gli operatori del settore dei pagamenti. Già alla partenza del programma la copertura del mercato si è attestata attorno al 90%. Una transazione potrebbe non essere stata riconosciuta perché gestita tramite Acquirer non ancora convenzionati; si tratta dei soggetti che forniscono i dispositivi di accettazione  (come i POS)  agli esercizi commerciali. A questo link l’elenco degli Acquirer aderenti ad oggi.
  • la transazione potrebbe non essere stata registrata perché avvenuta attraverso uno strumento di pagamento che al momento non è ancora possibile registrare per il Cashback (ad es: una carta valida sia come PagoBANCOMAT sia come carta di debito sul secondo circuito; app come Apple Pay, Google Pay o simili). A questo link la lista dei metodi di pagamento che già si possono salvare sull’app IO.

Se dunque una transazione non rientra nei casi indicati (ad esempio perché l’app utilizzata non ha siglato la partnership con il programma), inevitabilmente non può essere calcolata.

Avere a disposizione lo scontrino relativo all’operazione è un modo del tutto valido per poter portare avanti la propria contestazione, poiché è questo il primo documento richiesto dall’assistenza per poter verificare se possa trattarsi di un caso particolare non contemplato dal modus operandi tradizionale.

Prima di portare avanti un nuovo flame su Facebook o un reclamo all’assistenza tecnica, però, bisogna aver vagliato a fondo le casistiche antecedenti: in questa fase di avvio del Piano, infatti, non tutti i sistemi di pagamento sono calcolati e non sempre un pagamento che si reputa comune potrebbe essere contemplato tra le regole del cashback. Le verifiche puntuali sugli scontrini sono dunque una soluzione temporanea per effettuare ulteriori controlli a quanti ritengono di essere dalla parte della ragione.

PagoPA rassicura su un ulteriore cantiere già aperto: prossimamente sarà implementata insieme alle banche la possibilità di attivare le carte di debito sul secondo circuito della propria carta PagoBancomat: sarà così risolta la gran parte dei problemi fin qui registrati in relazione al circuito Maestro.

In queste ore la classifica del Super Cashback ha fatto capolino sull’app IO e questo ha probabilmente alzato ulteriormente la pressione su PagoPA da parte di quanti non hanno ben compreso la natura del progetto: la massima chiarezza, ai fini di una miglior consapevolezza, è la base prima per poter rendere davvero efficace un sistema che vorrebbe essere basato su dinamiche di “gioco” e di competizione attraverso regole chiare ed uguali per tutti. (Punto informatico)

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