Politica

FdI, cimiteri: “la storia non si tocca”

GELA – “La storia non si tocca. Guai a pensare di volere cancellare le radici di un popolo. I
cimiteri raccontano chi eravamo e come siamo cambiati.
Le lapidi sono reperti di valore, ci parlano attraverso le fotografie, il linguaggio, gli
arredi. Se l’ordinanza emessa dal comune di Gela dovesse diventare esecutiva
potremmo rischiare di perdere parte della nostra stessa storia.
E tutto questo per fare soldi e soprattutto per giustificare il blocco ultra decennale
all’edilizia cimiteriale”. Lo dice in una nota Rosario Emmanuello, dirigente locale di
Fratelli d’Italia, dopo l’annuncio dell’Amministrazione comunale Greco di volere
procedere alle estumulazioni delle tombe i cui eredi non hanno risposto all’invito di
rinnovare la concessione cimiteriale.
“A Caposoprano per seppellire una salma il comune incassa il doppio di quello che
si deve versare se le operazioni si svolgono a Farello, proprio perché storico e
monumentale. Evitino di appellarsi ai regolamenti e alle leggi perché in fatto di
Polizia Mortuaria sono i comuni a decidere e quindi possono modificare come
vogliono gli articoli. Chi ci amministra ritorni sui suoi passi. I morti non si toccano”.
“L’ordinanza Dirigenziale da 30 giorni di tempo per rinnovare la concessione, in
contrasto con il regolamento comunale, il quale l’ art. 72 del regolamento
(approvato con delibera di consiglio comunale n. 126 del 10 ottobre 2013)
stabilisce: “ E’ fatto obbligo all’amministrazione di far pervenire un anno prima della
scadenza della concessione, al concessionario o agli eredi comunicazione scritta
con notifica e/o aventi causa” – commenta ancora Rosario Emmanuello – “in virtù
della pandemia, le concessioni potevano essere prorogate e con l’ occasione
avrebbe fatto un avviso che rispettava la tempistica del regolamento, invece di
occuparsi di fare cassa in questo tragico momento”. Appare oramai evidente
l’esigenza di costruire nuovi loculi nel cimitero di Farello, per evitare di avere delle
salme che rimangono in attesa per settimane se non mesi, di una degna sepoltura”
– conclude Emmanuello.

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