Politica

Cinque milioni ai comuni virtuosi nella differenziata: Gela non c’è

Ci sono 9 comuni nisseni

Cinque milioni di euro dal governo Musumeci per i Comuni siciliani virtuosi in tema di rifiuti solidi urbani.

È stato pubblicato sul sito della Regione il decreto inter-assessoriale (Economia e Autonomie locali), firmato dagli assessori Gaetano Armao e Marco Zambuto, che assegna un contributo agli enti locali che nel corso del 2019 hanno superato il 65 per cento della raccolta differenziata.
A beneficiarne, in attuazione di una norma regionale, sono 134 Comuni di nove province dell’Isola, il cui elenco predisposto dal dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti e’ stato validato dall’Arpa Sicilia.

“Cresce di anno in anno – evidenzia Zambuto – il numero dei Comuni ‘ricicloni’. Nel 2018 erano 79 e l’anno precedente appena 31. Un aumento che conferma una sempre maggiore sensibilita’ ambientale da parte dei siciliani, oltre all’impegno quotidiano dei sindaci”.

Questo l’elenco dei Comuni beneficiari del finanziamento, a cui e’ stata assegnata una somma fissa di 18.656 euro e una variabile in base alla popolazione.
In provincia di Agrigento il capoluogo, Burgio, Calamonaci, Cammarata, Campobello di Licata, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Comitini, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Racalmuto, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Be’lice, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula.

In provincia di Caltanissetta Butera, Campofranco, Delia, Marianopoli, Milena, Montedoro, Resuttano, Vallelunga Pratameno e Villalba.

In provincia di Catania Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Maletto, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Santa Venerina, Scordia e Vizzini.

In provincia di Enna Cerami, Leonforte, Nissoria e Troina.

In provincia di Messina Acquedolci, Alcara Li Fusi, Antillo, Caronia, Castel di Lucio, Furci Siculo, Gualtieri Sicamino’, Itala, Longi, Mazzarra’ Sant’Andrea, Montalbano Elicona, Pettineo, Reitano, Roccafiorita, Roccalumera, Rometta, San Marco d’Alunzio, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Sinagra, Torrenova, Tusa e Villafranca Tirrena.

In provincia di Palermo Aliminusa, Altofonte, Balestrate, Baucina, Bisacquino, Caccamo, Campofiorito, Camporeale, Cerda, Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Giardinello, Giuliana, Godrano, Gratteri, Isnello, Lascari, Misilmeri, Montelepre, Palazzo Adriano, Pollina, Prizzi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Trappeto e Ventimiglia di Sicilia.

In provincia di Ragusa Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo e Ragusa; in provincia di Siracusa Buccheri, Buscemi, Ferla, Portopalo di Capo Passero, Solarino e Sortino.

In provincia di Trapani Buseto-Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Custonaci, Favignana, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Pantelleria, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Valderice e Vita.

“Un premio per i Comuni che hanno superato la quota del 65% di raccolta differenziata: in attuazione di una norma voluta dal PD è stato pubblicato, infatti, il piano di ripartizione dei 5 milioni di euro destinati a tutti i Comuni ‘virtuosi’ in relazione alla raccolta dei rifiuti del 2019. Tra questi, purtroppo, non ci sono le Città Metropolitane: il loro risultato, oltretutto, pesa sulle percentuali di differenziata calcolate su base regionale”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars.

“Facciamo i complimenti ai sindaci che hanno raggiunto questo traguardo, e fra loro ve ne sono molti del PD. Abbiamo difeso questa misura anche nel corso della manovra finanziaria che per ora è in esame all’Ars, si tratta – prosegue Lupo – di un incentivo importante per le amministrazioni locali. Non possiamo non evidenziare, però, che mentre ci sono sindaci impegnati in prima linea sul tema della raccolta differenziata, abbiamo un presidente della Regione che continua a parlare di una riforma che non c’è, e che invita i sindaci a spedire i loro rifiuti all’estero senza spiegare su chi ricadranno i costi

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