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Emergenza Covid in città: “le scuole non posso essere abbandonate nella gestione dell’emergenza”

Gela – L’amministrazione comunale ieri sera dichiarava in una nota 20 classi in quarantena. Peccato che 20 classi lavorano in Dad solo alla scuola don Milani; altre 12 alla Solito, e poi ci sono quelle degli istituti superiori.

Covid: i dati sui ragazzi

 

Decine di insegnanti in quarantena alla Quasimodo ed alla Verga. La scuola allo sbando e nessuno prende alcuna decisione, mentre i genitori impazziscono di fronte alle palesi contraddizioni. Ma a che pro dichiarare dati differenti da quelli reali? A chi giova?

Ecco cosa pensa il Partito democratico:

“Al netto di quanto dichiarato dal Sindaco e dai responsabili Asp competenti in materia di sanità e prevenzione, non possiamo continuare ad accettare che la situazione che riguarda la nostra città,in merito ai continui ed esponenziali aumenti dei casi Covid, possa essere in balìa dell’approssimazione.

Che la Gela sia in forte sofferenza non lo diciamo noi, ma si evince chiaramente dai numeri che avrebbero voluto l’istituzione della zona rossa già da qualche giorno e che di fatto sono stati ignorati (in nome di non sa bene che cosa) per stessa ammissione del sindaco.
Purtroppo i contagi crescono vertiginosamente nelle scuole e rendono di fatto pericolosa la situazione in uno dei luoghi che è stato definito dagli esperti il più sicuro per antonomasia, poiché vengono rigidamente seguiti tutti i protocolli vigenti.
Purtroppo però questi non sono sufficienti a garantire un reale stato di salubrità e, nonostante l’impegno encomiabile di tutti i dirigenti scolastici, c’è in atto una situazione gravissima e fuori controllo che vede coinvolti un numero sempre crescente di alunni e personale scolastico.
Impensabile che la nuova zona rossa possa essere la soluzione senza che prima non si faccia un mea culpa politico. Il controllo del territorio non ha ricevuto indicazioni politiche precise e per tale ragione è risultato assolutamente insufficiente.
A fare le spese di questo ennesimo disastro non possono solo essere i commercianti costretti, ancora una volta ad abbassare le saracinesche, come se non fossero già incredibilmente vessati da questo momento economico.
Mentre l’Italia comincia a riprendere fiato e a cercare il modo per ripartire in sicurezza, a Gela non viene nemmeno ascoltata la Commissione sanità, che da giorni chiede a gran voce l’istituzione DAD anche alla primaria al fine di scongiurare un ennesimo e tragico aumento dei casi di positività in città, casi che si riversano a cascata trascinando interi nuclei familiari.
La richiesta di attivazione della didattica a distanza se infatti viene prima non ascoltata, poi condivisa, di fatti non viene concretizzata fattivamente, rappresentando l’ennesimo passo falso di una amministrazione lontana dalla realtà,che vive di proclama ridondanti quando si tratta di elogiare i risultati rassicuranti in una fase ( come quella precedente alla Pasqua) in cui i dati dei positivi sembravano essere in calo, mentre sparisce -diventando invisibile e giocando al rimbalzo delle responsabilità- quando si tratta di prendere decisioni importanti atte a garantire la salute e sicurezza pubblica.
Per tali ragioni chiediamo che l’Amministrazione comunale abbia il coraggio e si assuma la responsabilità di garantire e tutelare la salute delle cittadine e dei cittadini di Gela, avviando tutte le giuste iniziative politiche ed amministrative possibili che possano fattivamente essere di supporto, anche in termini di celerità delle risposte e tracciamento, a tutta la popolazione”.

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