Economia

Battuta d’arresto sul decreto ristori 5

Il dl contiene molteplici interventi, dalle misure sulla crisi di impresa agli indennizzi strutturali per le partite Iva e i professionisti a una nuova e articolata rottamazione quater con saldo e stralcio. Al momento, invece, tutto congelato.

Battuta d’arresto sui ristori. Le frizioni nella maggioranza hanno come prima conseguenza il blocco dei lavori su una delle misure più attese per inizio 2021, il decreto legge Ristori 5, o final come lo ha denominato il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, diventato nel corso delle settimane un contenitore di molteplici interventi, dalle misure sulla crisi di impresa agli indennizzi strutturali per le partite Iva e i professionisti a una nuova e articolata rottamazione quater con saldo e stralcio. Al momento, invece, tutto congelato. Anche perché il decreto Ristori 5 per nascere deve essere costruito su un consistente scostamento da 20 miliardi che in queste condizioni il governo non ha proprio testa di andare a chiedere in Parlamento, avendo altre grane da risolvere.

Ma non solo. Sono fermi anche i ristori di fine anno inseriti precipitosamente nel cosiddetto decreto Natale, dl 172/20, approvato per individuare le zone rosse nei giorni di festa a dicembre, e che in questi giorni è all’esame dell’aula della Camera. Nel dl, oltre alle misure di contenimento sui movimenti, sono stati inseriti gli interventi di ristoro per le attività che hanno visto stravolti i piani economici delle aperture di Natale.

Nel provvedimento infatti sono stati stanziati 645 milioni di euro, di cui 455 milioni già nel 2020, per una nuova tranche di contributi a fondo perduto automatici. Contributo, si legge nella nota prepara dal ministero dell’economia, che è pari al 100% di quanto ricevuto con il decreto Rilancio, ed è destinato a diverse attività, fra le quali quelle di ristorazione, bar, mense, catering per eventi, gelaterie e pasticcerie.

Per renderne quanto più possibile veloce l’erogazione, continua il ministero dell’economia, il nuovo contributo viene accreditato direttamente dall’Agenzia delle entrate sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato corrisposto il precedente ristoro. Ma sarebbe meglio dire «verrebbe». Al momento infatti la macchina non si è mossa: i tecnici del ministero con l’Agenzia delle entrate erano al lavoro ma ora è tutto fermo. E il contatore dei bonifici e di quanti soldi sono stati erogati data ormai 10 dicembre, riferendosi a tutte le misure adottate prima del decreto legge 172/20.(IO)

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button