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Coronavirus, l’assessore Razza: «Ai siciliani chiederemo qualche sforzo in più»

«In Sicilia stiamo avendo un contagio che fino ad oggi ha registrato 1359 soggetti positivi, a fronte di questo dato abbiamo pianificato una strategia di intervento ospedaliero che teneva conto di almeno il 50% tra soggetti positivi e soggetti che necessitano di cure ospedaliere». Lo ha detto ieri sera in un video sulla pagina Facebook della Regione siciliana l’assessore siciliano alla Salute, Ruggero Razza.

«I dati – prosegue Razza – ci segnalano che le misure di contenimento, che il presidente Musumeci ha voluto adottare sin da subito, hanno avuto un effetto positivo nella prima fase epidemica e che dovranno essere ulteriormente monitorate. Se poi andiamo nello specifico, vediamo che una parte significativa viene da piccoli focolai locali e anche lì sono state fatte subito misure di contenimento. Si tratta, quindi, di mettere in campo una mole e uno sforzo collaborativo che altre regioni non stanno compiendo». «Vi chiederemo qualche sforzo in più – ha detto ancora l’assessore -. Se ci viene chiesto di aumentare il numero dei soggetti ai quali sottoporre il tampone, si richiede uno sforzo organizzativo straordinario e qualcuno dovrà fare la fatica di rimanere a casa uno o due giorni in più».

«Nei giorni scorsi abbiamo varato un piano, che trasmetterò nei prossimi giorni al Parlamento siciliano – ha spiegato – il cui cuore era preparare il nostro sistema sanitario a dover seguire un andamento della curva epidemiologica su quello delle regioni del nord. Quindi ci siamo tarati su una rapporto di ospedalizzazione molto alto. I numeri, ad oggi, ci dicono che quelli che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere sono poco più di 500 e di questi 71 in terapia intensiva».

Ultima comunicazione che l’assessore Razza fa ai suoi concittadini riguarda la app dedicata: «Chi si è registrato al sito siciliacoronavirus per essere ritornato nell’isola avrà ricevuto il link per scaricarla. Non è obbligatoria, ovviamente, ma è uno strumento che ci può consentire registrare la risposta che c’è da parte dei cittadini».

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