Attualita

Gli improperi su Fb non erano riconducibili agli imputati: assolti Di Blasi, Amato e Di Dio

Gela – Oggi, in Tribunale, è concluso processo che ha visto imputati tre diversi soggetti l’ex consigliere comunale di Giuseppe Di Dio, Amato Emanuele e di Blasi Saverio per una vicenda del di qualche anno fa legata ad una lettera mandata da amato e da di Blasi al all’amministrazione comunale una lettera mezzo della quale si contestavano una serie di attività di cui si chiedevano lumi e per le quali si facevano allusioni a situazioni illeciti penali a carico dell’ ingegnere Mauro già direttore generale del comune di Gela. Di Blasi ed Amato avevano redatto e firmato la lettera in qualità di rappresentanti legali delle due associazioni che presiedono, rispettivamente ‘Amici della terra’ ed ‘Aria nuova’ . La lettera propri finì anche su Facebook, quindi ne nacque una diffamazione una denuncia da parte dell’ingegnere Mauro per questa lettera nei confronti di Amato, ma anche delle del consigliere di Dio che su  Facebook partecipò alla conversazione, condivise post che parlavano di questa lettera; i  contenuti di questa lettera si facevano cenno ad  attività ai limiti del lecito dell’ingegnere Mauro. La conseguenza è stata che sono andati tutti a giudizio con l’accusa di diffamazione. Saverio Di Blasi risponde anche di altri reati di diffamazione nei confronti di Mauro sempre su Facebook con post nei quali di Blasi lo definisce ‘delinquente, mafioso, un ominicchio’, uno che fa i suoi affari, in un altro post  si fa riferimento ad una cappella gentilizia che il Mauro si sarebbe accaparrato  non solo non pagando gli oneri con un palese conflitto di interessi essendo un dirigente del settore. Di Blasi risponde anche di una minaccia fatta su Facebook sempre contro Mauro. Sono 660 sono gli atti  di petulanza, con tutta una serie di post con i quali lo perseguitava e di ingiuria. Il Pubblico ministero ha chiesto la condanna  per di Blasi a 10mesi  reclusione, per  Amato a sei mesi di reclusione e per Di Dio a quattro mesi di reclusione. Durante le scorse udienze hanno discusso Joseph Donegani in difesa di Emanuele Amato e Liliana Bellardita in difesa di Giuseppe Di Dio. Oggi la requisitoria è stata pronunciata dall’avv. Salvo Macrì davanti alla dottoressa D’amore con una memoria difensiva durata più di mezz’ora: molte dichiarazioni spontanee le ha fatte Di Blasi. Il dibattimento si è concluso e la sentenza è stata emessa dopo una camera di consiglio durata circa 45 minuti con un dispositivo che ha assolto i tre imputati per il reato di diffamazione. Di Blasi è stato assolto anche per l’accusa di minaccia e atti persecutori. L’avv. Macrì ha puntato , oltrechè sul diritto di critica per Di Blasi, facendo leva sulla sua attività pluridecennale di ambientalista, anche sul fatto che c’è qualche dubbio sulla effettiva emissione dei messaggi e sul fatto che ci potrebbe essere qualche altro soggetto dietro al profilo da cui sono stati messi in rete i messaggi ingiuriosi. Inoltre l’avv. Macrì ha prodotto una recenti sentenze che sul tema aveva riconosciuto la non ascrivibilità all’imputato per carenza di prove. La dottoressa d’amore accolto questa tesi . Grande soddisfazione è stata espressa dai legali anche perché la sensazione era di condanna per come pubblico ministero si era espresso e per come si era sviluppato il processo fino ad oggi oggi. Di fatto la sentenza ha salvato gli imputati

 

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button