Politica

L’assessore Licata querela tutta la stampa

Gela – Liti, audio, denunce, poltrone che traballano, video, nervosismo, richieste di firme e testimonianze, articoli e alla fine fra i litiganti a prendere la querela è la stampa. Tutto nasce dalla famosa protesta dei lavoratori davanti al Comune e dalla lettera anonima pubblicata da Lettera G senza il suo nome. L’assessore Licata si è rivolto al legale per denunciare i fatti riportati in una lettera anonima. E adesso è la stampa di Gela a ricevere la nota del legale Livio Aliotta :

“A seguito alla ricezione di alcune note anonime il mio assistito è stato oggetto di una martellante campagna di disinformazione e di palese mistificazione della realtà. Le accuse mosse al mio cliente e apparentamente confermate dal Segretario provinciale UGL sig. Andrea Alario appaiono prive di qualsivoglia fondamento non essendo altresì supportate da alcun elemento probatorio. È cosa nota nel giornalismo in quanto ormai pacifico orientamento giurisprudenziale che la diffusione di notizie derivanti da fonti anonime non verificate e confermate da soggetti noti costituisce grave illecito penale (ex multis Cassazione Penale Sent. n. 46528 del 02.12.2008 confermata anche da Cassazione Penale Sent. n. 11004 del 19.05.2011, Cassazione Penale Sent. n. 38746 del 2014 ed altre.).

Inoltre anche il richiamo implicito a circostanze e/o fatti non supportati da alcun elemento probatorio, non collocati nel tempo e nello spazio e/o tramite il richiamo implicito e/o tramite allusioni che possano dare adito a presunti illeciti e/o a presunte condotte poco opportune rappresenta una condotta illegittima ed illecita anche alla luce della giurisprudenza vigente. Il mio assistito è, infatti, del tutto estraneo alle ricostruzioni fantasiose e gravi che soggetti a vario titolo intervenuti e giornalisti hanno effettuato solo ed esclusivamente sulla base di dichiarazioni anonime, prive di qualsivoglia riscontro tanto documentale quanto cronologico-temporale e senza alcun contradditorio che potesse bilanciare le gravi ed infondate allusioni che sono state riportate nei giorni scorsi.

Fa riflettere notevolmente da una parte la condotta di alcune testate giornalistiche che riportando circostanze non provate hanno associato il nome del mio assistito a situazioni gravi ed inesistenti. La stampa, infatti, ha un ruolo fondamentale nell’informare e nel formare l’opinione pubblica e le garanzie che la legge riconosce alle testate giornalistiche sono giustificate proprio da tale fondamentale funzione. Riportare, pertanto, notizie non verificate, non fondate e gravi oltretutto in danno di persone che rivestono incarichi pubblici oltre che ledere gravemente il diritto all’onore ed alla reputazione della persona e dell’amministratore lede profondamente anche i principi di democrazia e di partecipazione sociale. Appare quindi particolarmente deprecabile la condotta tenuta nei giorni scorsi soprattutto perché realizzata senza assicurare il necessario bilanciamento tra le parti e senza verificare la reale ed affidabile provenienza delle fonti.

Appare altresì grave anche la condotta tenuta dai dirigenti Provinciali e Regionali dell’UGL i quali hanno di fatto amplificato il contenuto di dichiarazioni anonime e prive di fondamento senza dimostrare le ragioni per le quali non hanno provveduto a formalizzare quanto denunciato presso le competenti autorità limitandosi a riportare tali affermazioni solo sulla stampa. A tal proposito si rappresenta che il mio assistito ha già provveduto a denunciare presso la locale Procura della Repubblica di Gela quanto accaduto e si riserva sin d’ora di procedere anche in sede civile nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili delle condotte gravemente lesive dell’immagine e dell’onore del mio assistito.”

 

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