CronacaGela

NON CHIAMATECI EROI

Giuseppe Di Natale,  Orazio Rechici e Massimo Grasso,  rispettivamente allenatore in seconda , preparatore atletico e massaggiatore del Gela F.C , sono loro ,  che senza pensarci un attimo , hanno letteralmente salvato la famiglia di turisti tedesca vittima dell’attacco di un branco di cani.
Erano circa le 17.45 , quando il Gela F.C. si accingeva a svolgere il consueto allenamento del lunedì presso il campo da calcio  Enirico Mattei di Macchitella .
Attirati da urla strazianti,  non hanno avuto nessuna esitazione a scavalcare il cancello che divide il campo dalla vicina spiaggia.
La scena che si presenta davanti ai loro occhi è spaventosa .
Un branco , formato da ben otto cani , ha tra le grinfie 2 bambini , un fratellino e una sorellina , quest’ultima riesce a buttarsi in acqua , così di fatto si sottrae all’aggressione,  il piccolo Arthur , 8 anni resta vittima dell’attacco.
La madre dei due bambini sta cercando con tutte le forze , che solo una madre può avere , a salvare il suo bambino .
Il padre si trovava in quel momento distante,  ma ci sono loro , Giuseppe , Massimo e Orazio che non si fanno sopraffare dalla paura e che lottano contro il branco fino a riuscire a trarre in salvo l’intera famiglia.
I malcapitati vengono immediatamente ospitati all’interno degli spogliatoi del campo da calcio , dove riceveranno le prime cure da parte di Massimo Grasso , che oltre ad essere il massaggiatore della squadra è anche un operatore del 118 .
In attesa dei soccorsi , allertati immediatamente,  Massimo tampona l’emorragia evidente all’altezza della carotide.
Nel frattempo Giuseppe e Orazio cercano di dare conforto , per quanto possibile , al resto della famiglia,  consentendo loro di lavarsi e cambiarsi all’interno degli spogliatoi .
” Non siamo eroi , siamo solo genitori , Arthur poteva essere nostro figlio ” , questo ci tengono a dire i tre che altro che eroi non riusciamo a definire.
Giuseppe Di Natale,  ha passato la serata in ospedale con i protagonisti della terribile vicenda , da solo si è occupato di organizzare un ristoro per la famiglia di turisti , da solo ha provveduto al loro sostentamento fisico e psicologico.
Le istituzioni hanno iniziato la prevedibile passerella solo la mattina successiva ell’ evento , giocando a chi fosse più buono e generoso , ” diamogli la cittadinanza onoraria ” urla qualche consigliere , ” paghiamo noi il loro soggiorno e tutte le spese ” dichiarano altri amministratori cittadini .
No grazie , risponde la famiglia, troppo tardi ,  ci ha già pensato l’allenatore in seconda del Gela F.C.
Nel pomeriggio intanto il piccolo Arthur è stato trasferito al Cannizzaro di Catania,  è probabile che abbia bisogno della camera iperbarica perché a causa di una lesione alla trachea,  rischia un embolia , oltre all’intervento di chirurgia alla quale verrà sottoposto per la ricostruzione dell’orecchio destro , parzialmente reciso .
Tutta la famiglia lascia la città e resta in accordo con l’allenatore per il ritiro dei loro oggetti personali.
Intanto stanno tentando di organizzare un volo d’emergenza per poter rimpatriare immediatamente in Germania e poter continuare lì le cure del bambino .
” mi piaceva la Sicilia fino a ieri , ora non mi piace più ” , sono le ultime parole che la sorellina rivolge all’allenatore del Gela F.C.
Prima però entrambi i fratellini hanno chiesto una maglietta della squadra di calcio che gli ha salvato la vita , il Gela F.C , ne hanno ricevute due , una a testa , in ricordo del fatto , speriamo,  che della Sicilia portino a casa il ricordo di queste meravigliose persone piuttosto che il terribile episodio di un ammistrazione assente e incompetente , perché nonostante il terribile episodio è riuscita solo ad interdire il tratto di spiaggia dove si è verificato,  come se i cani da li non potessero sporsarsi e aggredire nuovamente.
Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button