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Il businness acqua: riflessioni politiche in vista della scelta agrigentina

Palermo – Tra due giorni, venerdì 27 Settembre, l’Ati di Agrigento dovrebbe riunirsi in assemblea per deliberare la forma di gestione post Girgenti Acque: Azienda speciale consortile o SPA? Il M5S non ha dubbi, non può esserci gestione pubblica con la Società per azioni. A ribadirlo ancora una volta sono i parlamentari del M5S eletti in provincia di Agrigento, Matteo Mangiacavallo, Giovanni Di Caro, Filippo Perconti, Michele Sodano, Rosalba Cimino e Rino Marinello, dichiarando che il Movimento aderirà alla protesta prevista per domani ad Agrigento.

“Le azioni di proprietà dei Comuni – precisano i parlamentari – possono essere cedute, un domani, previo cambio statutario della Spa. E con la Spa, indipendentemente se i capitali sono pubblici o meno, i cittadini perdono il controllo sulla gestione. Quella della Spa sembrerebbe la soluzione più “comoda” da adottare per i sindaci agrigentini proprio come nel 2007, quando decisero di non decidere e la gestione venne affidata alla Girgenti Acque Spa. Oggi vorrebbero nuovamente deresponsabilizzarsi affidando tutto a terzi. A caldeggiare questa scelta sarebbero, in primis, i sindaci di Sciacca Francesca Valenti e quello di Agrigento, Lillo Firetto. Un’eventuale scelta da parte dell’Ati di Agrigento, presieduta dalla sindaca di Sciacca Francesca Valenti, verso una società per azioni a totale capitale pubblico quale forma di gestione per il dopo Girgenti Acque troverebbe il totale disaccordo e la forte opposizione del M5S che aderisce alla protesta dei cittadini, in programma domani pomeriggio ad Agrigento”.

 

“Sindaci dalla memoria corta, anzi cortissima – proseguono – visto che in provincia di Agrigento, ad eccezione di quella fornita nei Comuni “ribelli”, l’acqua è stata sempre gestita, e in maniera fallimentare, solo da Spa – commentano i parlamentari – sindaci che dovrebbero ascoltare di più i propri concittadini invece che rimanere sordi davanti ai loro appelli. A che sono serviti gli incontri con comitati e associazioni e i consigli comunali aperti? Scegliere la Spa sarebbe una vergogna dopo l’esperienza Girgenti Acque e il referendum del 2011. Noi protesteremo insieme ai cittadini che non vogliono più, giustamente, le Spa e sono favorevoli all’azienda speciale consortile”.

 

“Sarebbe una scelta folle e irresponsabile – continua la deputazione M5S – visto che in nessuna parte d’Italia le gestioni dell’acqua con SPA sono state mai efficaci, efficienti ed economiche. Sono sempre state un danno per i cittadini e non è mai cambiato nulla se il capitale delle società era pubblico o privato, l’acqua resta privata con le Spa, e le tre “E” (efficienza, efficacia ed economicità) non vengono mai rispettate. Ce lo insegna la storia”.

 

“Si vorrebbe praticamente cambiare solo il nome alla Girgenti Acque – insistono i parlamentari M5S – che, anche grazie alla politica, veniva qualificata come “assumificio” dall’ex procuratore della Repubblica di Agrigento, il dott. Fonzo. Figuriamoci cosa potrebbe accadere con un’altra Spa, tutta nelle mani degli amministratori locali. In pratica, sarebbe molto più semplice trasferire il “fardello” che era stato creato con la Girgenti Acque dentro la nuova società. E ovviamente non cambierebbe nulla per le tasche, già vuote, dei cittadini dell’agrigentino”.

 

“L’azienda speciale consortile garantirebbe la partecipazione attiva dei cittadini e il controllo da parte dei consigli comunali. La società per azioni no, poiché è un ente di diritto privato.

Non possiamo ammettere forme di gestioni diverse dalle aziende speciali consortili, da quelle esercitate da unioni di Comuni o dai Comuni in forma diretta – concludono i deputati agrigentini – e i sindaci che sceglieranno la SPA assumeranno gravi responsabilità nei confronti dei cittadini che faremo pesare in ogni sede e in ogni occasione. E’ un momento storico importante per dimostrare che si vuole davvero l’acqua pubblica non solo a parole e chi oggi dice Spa certamente non la vuole”.

Una Lettera aperta per la scelta di una reale gestione pubblica e partecipativa nell’ATI di Agrigento è stata inviata dal Forum  Italiano dei Movimenti per l’Acqua al Presidente dell’ATI – Assemblea Territoriale Idrica Agrigento
Avv. Francesca Valenti – Sindaco del Comune di Sciacca, ai Sindaci dell’Assemblea dei Rappresentanti dell’ATI – Assemblea Territoriale Idrica Agrigento,ai Presidenti dei Consigli Comunali dei Comuni dell’Assemblea dei Rappresentanti dell’ATI – Assemblea
Territoriale Idrica Agrigento
“Gentlili Sindaci,
da sempre seguiamo, tramite il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni, l’evoluzione della
situazione relativa alla gestione del servizio idrico integrato nell’agrigentino.
Abbiamo avuto modo di apprezzare il proficuo lavoro svolto da molti anni in collaborazione tra il Forum Siciliano
e diversi Sindaci e consiglieri comunali a difesa della gestione pubblica dell’acqua.
Finalmente, dopo un’assidua mobilitazione dei comitati volta a denunciare lo stato disastroso della gestione idrica e
della continuativa sottrazione di un diritto fondamentale, ad Aprile 2018 si è giunti a risolvere il contratto in danno
del gestore Girgenti Acque S.p.A..
Abbiamo appreso che nei prossimi giorni sarà convocata l’Assemblea dei Rappresentanti dell’ATI di Agrigento con
all’ordine del giorno la scelta della forma di gestione del servizio.
Ci teniamo ad evidenziare l’opportunità di uscire dalle logiche della gestione privatistica proprie della natura di
qualsiasi tipo società per azioni, riportandola nell’alveo del diritto pubblico con l’affidamento ad un’azienda
speciale consortile, appunto pubblica e partecipata dai cittadini.
Da sempre affermiamo, infatti, che la gestione pubblica è una condizione necessaria ma non sufficiente perché sia
possibile essere realmente vicini ai bisogni delle comunità locali. Questa tipologia di gestione va integrata con una
partecipazione attiva e concreta dei cittadini e dei lavoratori mediante strumenti efficaci che solo l’ente di diritto
pubblico rende praticabile. A nostro avviso questa è l’unica modalità attraverso cui si garantisce l’efficienza e la
trasparenza necessarie per la fruizione di un servizio pubblico essenziale.
Sarebbe questa una scelta che assumerebbe un particolare significato a distanza di otto anni dallo svolgimento dei
referendum e al mancato riconoscimento dell’esito di quella straordinaria prova di democrazia e partecipazione
popolare, con la quale gli italiani hanno chiaramente espresso la loro volontà di liberare la gestione del bene
comune acqua dalle logiche del profitto.
Si tratta di una sfida ideale e culturale che poggia su solide basi giuridiche circa la sua percorribilità affinchè si
giunga ad affermare una nuova modalità di gestione del servizio idrico.
Ad Agrigento avete la grande opportunità di fare un primo passo per la reale e concreta attuazione della volontà
popolare espressa con i referendum del 2011.
Pertanto, facciamo appello a tutte e tutti voi perché vi schieriate per una gestione pubblica e partecipativa
attraverso la costituzione di un’azienda speciale consortile perché l’acqua è il paradigma di tutti i beni comuni e del
livello di democrazia effettivamente esigibile dai cittadini. Per questo si scrive acqua si legge democrazia.

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