CronacaRegione

“Freccia Bianca”, l’alta velocità (che non ci sarà) e la presa in giro della Sicilia.

Si parla tanto del nuovo lotto, Dittaino – Enna, che sarà appaltato nel prossimo anno. Un passo avanti verso il raddoppio del binario sulla tratta Palermo – Catania. Benissimo. Però, nessuno dice che in Sicilia non avremo l’alta velocità: non vedremo sfrecciare i treni a 360 chilometri all’ora ma al massino a 150-180 chilometri all’ora, tenendo conto che in alcune parti del tracciato la velocità massima sarà di 60-80 km/h.

Ci stanno prendendo in giro, come dimostrano i treni “Frecciabianca”, dismessi da qualche anno al Nord e che ci sono stati rifilati come se fossero il dono più prezioso che la Sicilia potesse ricevere. Il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, si attribuisce, orgogliosamente, il merito di questa conquista. È così che si pensa di cambiare la Sicilia? Con treni che non vorrebbero neanche nei paesi più arretrati del mondo?

Sia pure in piccolo, sembra ripetersi ciò che si verificò ai tempi dell’industrializzazione della Sicilia. La famiglia Moratti, pur di approfittare dei lauti contributi che dava la Regione, impiantò a Priolo una raffineria che era stata dismessa nel lontano Texas. Con i treni “Frecciabianca” sembra ripetersi lo stesso copione, con la differenza che questa volta a rifilarci il “pacco” non è un imprenditore privato ma lo Stato attraverso il Ministero delle Infrastrutture e le Ferrovie dello Stato.

Tutto ciò avviene con il complice silenzio del governo regionale che, evidentemente, ritiene che le scelte del governo nazionale siano le migliori per noi siciliani. Nessuna voce di protesta si è levata per dire basta alle penalizzazioni a cui siamo sottoposti. Per quale motivo fino a Reggio Calabria può arrivare il FrecciaRossa ed in Sicilia no? Già, perché non c’è il ponte sullo Stretto di Messina; ponte che però lo Stato non intende costruire. Si può dire che siamo stanchi di essere presi in giro? Temiamo di essere l’unica voce che urla nel deserto. È possibile che non ne freghi nulla a nessuno del futuro della Sicilia? (Guido Monastra Sicilia.opinione.it”)

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