Politica

Referendum, Caltanissetta: l’avvocato Antonio Campione coordinatore provinciale del comitato “Giuristi Siciliani per il NO

Dopo quattro anni dalla battaglia referendaria contro la riforma costituzionale targata Renzi e culminata nella vittoria dei no il 4 dicembre 2016, i “Giuristi Siciliani per il NO”, guidati dal Prof. Gaetano Armao, attuale Vicepresidente della Regione Siciliana, tornano in campo contro la riforma costituzionale voluta dal Movimento Cinque Stelle.
La riforma, che sarà sottoposta al voto dei cittadini i prossimi 20 e 21 settembre, prevede la riduzione dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. Il Prof. Armao, come già quattro anni fa, ha nominato coordinatore provinciale del comitato, che raccoglie avvocati, docenti universitari ed esperti in materie giuridiche di tutta la Sicilia, l’Avv. Antonio Campione, avvocato cassazionista nisseno.
Nel direttivo sono stati indicati gli Avvocati Giovanni Mancuso, Danilo Colombo, Giovanni Lomonaco e Domenica Latorre, ma, come ci dice l’Avv. Campione, l’adesione è libera e gradita scrivendo alla casella di posta elettronica “iovotono2020.cl@gmail.com”.
Nel merito del referendum, l’Avv. Campione ci ha dichiarato quanto segue: “questa riforma, innanzitutto, ridurrà la rappresentanza per territori e comunità: per esempio Caltanissetta non potrà più avere un suo parlamentare perché sarà certamente accorpata con altri territori più popolosi e questo sarà certamente un danno per una città e il suo comprensorio che, oggi più che mai, hanno la necessità di portare nelle sedi istituzionali le istanze e le proposte che servono per un vero rilancio del suo tessuto economico, sociale e culturale.” All’obiezione sulla riduzione dei costi della politica l’Avv. Campione ci dice invece questo: “la riforma inciderà per lo 0.007% della spesa pubblica, come ha affermato l’Osservatorio sui Conti Pubblici diretto dal Prof. Carlo Cottarelli, a fronte di un drastico taglio della rappresentanza parlamentare: un caffè l’anno per ogni cittadino, ma la democrazia vale di più: se si vuole risparmiare, basta ridurre con legge ordinaria le indennità di deputati e senatori”.
Lo stesso Avv. Campione continua: “la riduzione del numero dei parlamentari senza una preventiva revisione dei regolamenti parlamentari non consentirà il regolare funzionamento delle Camere: questo sposterà gran parte del potere legislativo nelle mani del governo, con evidente vulnus costituzionale”.
Un altro aspetto negativo è che il taglio sarà diverso da regione a regione: “il Trentino avrà un senatore ogni 170.000 abitanti, la Sicilia uno ogni 310.000: la nostra regione ne uscirà quindi penalizzata”.
A chi osserva che gli elettori si lamentano della scarsa incidenza dei parlamentari, fatto che ne giustificherebbe la riduzione, l’Avv. Campione risponde seccamente: “gli elettori devono scegliere meglio i loro rappresentanti e questo dipende da loro: si vota con la testa e non con la pancia, ma averne meno è un danno perché gli eletti saranno più lontani dai territori, specie da quelli periferici come il nostro”.

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