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San Cataldo avrà un “Oncology Care”, nel frattempo “I politici gelesi giocano alle belle statuine”

Sulla questione arriva una nota stampa in merito all'intervento agli organi di stampa in questi giorni dell’ing. Alessandro Caltagirone

GELA – San Cataldo avrà un Oncology Care“.

Sulla questione arriva una nota stampa in merito all’intervento agli organi di stampa in questi giorni dell’ing. Alessandro Caltagirone, manager dell’azienda ASP 2 di Caltanissetta, che spiega la progettualità futura sul Presidio Ospedaliero di San Cataldo.

Data l’assenza della politica gelese, orientata ai posti per i figli e nipoti, con la presente interveniamo, (ribadiamo che non siamo candidati) sulla questione che da tempo si discute, e cioè che nella piccola San Cataldo, all’ospedale M. Raimondi venga realizzato un Hospice oncologico e della Radioterapia“, scrive il dottor Agati.

Il nuovo Presidio Ospedaliero M. Raimondi di San Cataldo prevederà il potenziamento dell’Unità di Radiologia, la creazione di una Medicina Nucleare innovativa, il nuovo Laboratorio di Analisi a supporto dell’oncologia, l’Unità di Farmacia Antiblastica per la preparazione dei farmaci chemioterapici (quest’ultimo in particolare è un settore pressoché assente in quasi tutta la Sicilia), l’implementazione informatica al fine completare la filiera oncologica, il potenziamento dell’unità di Radioterapia ferma all’anno 2012, l’ammodernamento di tutte le strutture murarie, oltre che il trasferimento dei posti letto di Oncologia medica, dal Sant’Elia al Raimondi.

Il tutto perché voluto fermamente dall’On Alessandro Saro Alfonso Pagano Lega Nord che giustamente fa gli interessi della propria terra: San Cataldo e Caltanissetta.

Ci chiediamo: è possibile che San Cataldo tra qualche anno abbia un ospedale di alto livello per la cura di leucemie e tumori e Gelauna delle città più inquinate d’Europaabbia un ospedale da terzo mondo privo di macchinari, di medicinali, di attrezzature e sotto organico? Domandiamo ai politici: è normale tutto ciò?

I politici protetti dai sovvenzionati giornali locali vogliono battersi almeno per avere una struttura ospedaliera normale e funzionale, è difficile chiedere alla Regione Siciliana di potenziare l’ospedale da III mondo Vittorio Emanuele di Gela almeno con strutture di diagnosi precoci contro i tumori e leucemie, oltre che migliorare il reparto per la cura del sangue e centro trasfusionale? La città del golfo ha il numero di pazienti più alto d’Italia, pazienti che hanno diritto di monitoraggio e eventuale cura, per non parlare della Neurologia ASP 2 di Caltanissetta è rea della fuga del Dott. Nibali Giuseppe che aveva la fiducia di cura di migliaia di pazienti, e bisognerebbe farlo ritornare. Inoltre. La Terapia Intensiva finanziata da Eni grazie alla nostra proposta a che punto è?

Vuole intervenire seriamente la Magistratura contro quei politici che giornalmente compiono atti di concussione sistemando presso gli enti pubblici figli, nipoti, fratelli, parenti e qualche amico a discapito del territorio? Vuole intervenire il corpo della Guardia di Finanza competente in materia economica e finanziaria nel verificare le assunzioni sospette di incompetenti raccomandati che rivestono ruoli nei pubblici enti, negli ospedali, negli uffici pubblici in genere?

Può un territorio come quello di Gela essere privo di strutture sanitarie normali, e leggere che tutti continuano a potenziare la sanità con successo? Vedi Vittoria, San Cataldo e Licata, per fare degli esempi.

Le istituzioni si muovano, senza indugio e subito“.

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