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Rally Dakar: domani al via in Arabia Saudita, la star è Alonso

Prende il via domani sulle strade dell’Arabia Saudita il Rally Dakar, la corsa più estrema e famosa al mondo. Dopo 30 anni in Africa, dal 1979 al 2007 (l’edizione 2008 fu annullata), e 11 in America Latina, dal 2009 al 2019, la competizione, arrivata alla 42esima edizione, approda quest’anno in Medio Oriente, dove resterà per almeno 5 anni.
Il rally in 12 tappe, tra il 5 al 17 gennaio con riposo l’11, coprirà 7.856 chilometri di cui oltre 5.097 di prova cronometrata. A sfidarsi saranno i piloti di cinque discipline: auto, moto, quad, camion e SSV, side-by-side veichle.

La partenza sarà da Jeddah, poi la carovana si sposterà a Nord avvicinandosi al confine con la Giordania, scenderà a Riad, e infine risalirà fino ad avvicinarsi agli Emirati Arabi Uniti, con finale ad Al Qiddya. Il cambio di scenario è certamente la novità principale della Dakar 2020, dopo quello euro-africano e sudamericano. Nel 2019 la gara si svolse interamente in Perù.

Nella gara delle auto gareggeranno due equipaggi azzurri: Andrea Schiumarini ed Enrico Gaspari a bordo di una Mitsubishi Pajero WRC Plus, e Marco Carrara e Leonardo Cini, anche loro su Mitsubishi Pajero WRC Plus. Per quanto riguarda invece le moto ci saranno ben 9 centauri italiani. Tra loro Jacopo Cerutti e Maurizio Gerini del team Solarys Racing. Poi Matteo Olivetto, Fabio Fasola, Mirko Pavan, Alberto Bertoldi, Cesare Zacchetti, Alessandro Barbero, Francesco Catanese. Da segnalare la presenza di una donna, Camelia Liparoti, alla 12esima partecipazione consecutiva, la terza a bordo di un veicolo side-by-side, in precedenza gareggiava nei quad.
Nei camion infine c’è l’equipaggio guidato da Claudio Bellina, lo scorso anno 13esimo. Stavolta potrebbe finire nella top ten.

IL PROGRAMMA DEL RALLY DAKAR 2020
domenica 5 gennaio: Jeddah – Al Wajh 752 km (319 km di speciale);
lunedì 6 gennaio: Al Wajh – Neom 401 km (367 km di speciale);
martedì 7 gennaio: Neom – Neom 489 km (404 km di speciale);
mercoledì 8 gennaio: Neom – Al Ula 676 km (453 km di speciale);
giovedì 9 gennaio: Al Ula – Hàil 563 km (353 km di speciale);
venerdì 10 gennaio: Hàil – Riyadh 830 km (478 km di speciale);
sabato 11 gennaio: riposo;
domenica 12 gennaio: Riyadh – Wadi Al-Dawasir 741 km (546 km di speciale);
lunedì 13 gennaio: Wadi Al-Dawasir – Wadi Al-Dawasir 713 km (474 km di speciale);
martedì 14 gennaio: Wadi Al-Dawasir – Haradh 891 km (415 km di speciale);
mercoledì 15 gennaio: Haradh-Shubaytah 608 km (534 km di speciale);
giovedì 16 gennaio: Shubaytah – Haradh 744 km (379 km di speciale);
venerdì 17 gennaio: Haradh – Qiddiyah 447 km (374 km di speciale).

L’accoglienza del circus del rally in Arabia Saudita è stata sorprendente. La manifestazione si è aperta per la prima volta con una conferenza stampa con i top driver delle varie discipline.

L’organizzazione, la stessa degli eventi ciclistici Vuelta e Tour de France, sta inoltre investendo per avvicinare nuovi piloti. Tra loro stavolta c’è anche Fernando Alonso, vincitore di due campionati mondiali di Formula 1 e per due volte della 24 Ore di Le Mans. L’ex ferrarista è la vera star della gara, a bordo della Toyota Hilux. Al suo fianco ci sarà un altro spagnolo, Marc Coma. «Sappiamo che solo un equipaggio su quattro alla partenza arriverà al traguardo, è dura e so che sarà molto difficile», ha dichiarato il due volte campione del mondo di Formula 1 parlando della gara. «Devo approcciare la corsa con una certa tranquillità, non voglio andare alla Dakar e ritirarmi il secondo o terzo giorno per uno stupido errore».

Complessivamente i partecipanti della Dakar sono 543 di 60 nazioni, con 351 veicoli: 170 tra moto e quad, 134 tra auto e SSV, e 47 camion. Tra i favoriti nella disciplina auto c’è innanzitutto il qatariota Nasser Al-Attiyah in coppia con il francese Mathieu Baumel, vincitori nel 2019 ed equipaggio di punta della Toyota. «Non nego che punto a vincere. Conosco bene il terreno e soprattutto sono felice che la Dakar sia finalmente approdata in Medio Oriente», ha dichiarato Al-Attiyah. Dovrà difendersi soprattutto dai veterani Carlos Sainz, vincitore nel 2010 e 2018, e Stephane Peterhansel, primo in 7 edizioni tra il 2004 e il 2017.

Al via ci sarà anche una nutrita pattuglia di piloti italiani, anche se è poco probabile che qualcuno dei nostri rappresentanti finisca in posizioni di alta classifica. AGI

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