La storia della settimana

Allettato, intrasportabile, anziano. Ma per l’INPS non serve la visita domiciliare

In un’Italia in cui i diritti girano all’incontrario si innesta la storia di L.G., un uomo malato e abbandonato. In un’Italia dove i diritti dei nativi passano in secondo piano rispetto agli ospiti, la storia di questo cittadino rappresenta l’emblema della contraddizione rispetto alla solidarietà di cui tanto si parla. A torto.

L. G. è affetto da gravissime ed irreversibili  patologie tali da renderlo allettato ed intrasportabile come si può vedere nella foto di copertina, un’immagine forte e pietosa ad un tempo, trasmessa insieme alla certificazione prodotta alla sede medico-legale INPS di CALTANISSETTA CHE HA DISPOSTO IL RIGETTO DELLA VISITA DOMICILIARE PER BEN DUE Volte. Ma l ‘INPS non ha avuto pietà.

    A Gela, che copre un bacino di utenza di circa 80 mila persone esistevano ben 4 commissioni medico-legali che provvedevano anche ad effettuare le visite dei pazienti gravi e\o allettati.     “Oggi, grazie alla PREPOTENZA DELL’INPS E All’ INCAPACITA’ E INDIFFERENZA DI PSEUDOPOLITICI – dice il legale Livio Aliotta – NON ESISTE NESSUNA COMMISSIONE COSICCHE’, ULTRAOTTANTENNI, INCONTINENTI, PSICOTICI ED ALLETTATI SUBISCONO LA DOPPIA MORTIFICAZIONE DELLA MALATTIA E DELL’INDIFFERENZA DEI MEDICI INPS CHE COMODI NELLE LORO POLTRONCINE SI ARROGANO IL DIRITTO DI UMILIARE LA DIGNITA’ DEGLI ESSERE UMANI.

    Se ancora sussiste in capo a chi ha effettuato il giuramento di Ippocrate un briciolo di sensibilità si provveda IMMEDIATAMENTE di RESTITUIRE LA DIGNITA’ ESTORTA e si vengano a visitare i soggetti gravi NEL LORO DOMICILIO.  

Diversamente gli atti del sig. L.G. saranno inoltrate alle procure competenti”.

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