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La famiglia Rizzo-Palazzolo dona un centinaio di libri al Liceo Classico

Gela – La cultura non si vende, non si abbandona, non si getta. La cultura si tramanda, si coccola, si dona. E’ così che sono vissuti nella memoria di milioni di persone, i capolavori di Eschilo, di Cicerone, di Saffo; è così che ancora oggi si ride sui personaggi eterni di Plauto, si piange sulle tragedie di Euripide e si riflette sulle commedie di Pirandello. Su questa linea d’onda si è mossa la famiglia Rizzo che ha deciso di donare alla Biblioteca del Liceo ginnasio Eschilo i pezzi migliori della sua biblioteca di casa. Tutti legati al liceo per formazione culturale, ieri come oggi. Lui, il capofamiglia, ginecologo all’ospedale, Paolo Rizzo, ha visto nascere centinaia di bambini, oggi professionisti e padri di famiglia di mezz’età; lei, Giovanna Palazzolo, prima studentessa, poi insegnante del liceo classico ed infine dirigente scolastica da pochi anni in pensione, e le due figlie professioniste e manager impegnate a Firenze: tutti accomunati non solo dal legame di sangue ma anche dalla formazione e passione per i classici. “Una decisione sofferta – racconta la dirigente Palazzolo – dettata dalla voglia di stare vicini alle nostre figlie ed alla nipotina. In vista del nostro trasferimento a Firenze, si poneva il problema di cosa fare della nostra biblioteca di famiglia. In un primo momento abbiamo pensato di vendere i libri più importanti, visto che sarebbe stato difficile portarli con noi e sistemarli nella nuova casa. Poi, tutti insieme, abbiamo pensato di donarli alla Biblioteca del ‘nostro’ liceo. E’ l’unico modo che abbiamo per farli rivivere nelle mani di tanti altri studenti. Noi che su quelle pagine abbiamo goduto, sofferto e amato. Cosa c’è di più bello che pensarli nelle mani e nelle menti delle giovani generazioni? Tutti d’accordo, quindi. Li doniamo”. In tutto sono 57 classici greci e 67 volumi dell’enciclopedia Battaglia dell’Utet, un’opera imponente che a partire dal 30 novembre sarà a disposizione degli studenti del Liceo.

Il Grande Dizionario della Lingua Italiana è stato fondato da Salvatore Battaglia (1904 – 1974), uno dei più importanti filologi italiani di tutti i tempi. Frutto di 40 anni di lavoro ininterrotto, il Grande Dizionario è stato diretto dallo stesso Battaglia e, dagli inizi degli anni ’70, dal noto lessicografo e critico letterario Giorgio Bàrberi Squarotti. È un’opera monumentale unica in Italia, frutto di meticolosi studi e approfondite ricerche lessicografiche. È il dizionario di riferimento per tutti gli uomini di cultura e gli studiosi della lingua e della letteratura italiana. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana documenta i lemmi con milioni di citazioni tratte da 14.000 opere di oltre 6.000 autori: testi di letteratura, poesia, giornalismo, manualistica, atti ufficiali, ecc. Il Battaglia registra tutte le parole, anche quelle più antiche e mai più usate, fino ai più recenti neologismi, ricostruendo il loro “habitat” grazie ad una ricchissima esemplificazione. L’opera è corredata da due volumi di supplemento dedicati alle parole più recenti entrate nell’uso della nostra lingua, diretti dal noto poeta e intellettuale Edoardo Sanguineti (1930 – 2010). Il prezioso e utilissimo volume Indice degli Autori riporta le indicazioni bibliografiche relative agli autori citati nei volumi.

La famiglia Rizzo-Palazzolo da qualche anno fa parte dell’associazione Ex allievi del Liceo classico diretta dalla Prof. Maria Grazia Falconeri, che si è imposta in poco tempo nel panorama culturale del comprensorio. Sarà la presidente a gestire la donazione e, grazie alla disponibilità del dirigente del Liceo Maurizio Tedesco, sta già organizzando la cerimonia di consegna che si terrà il 30 novembre nell’auditorium del Liceo e prevede la lettura di testi tratti dai classici donati.

“Non dimenticherò mai – conclude la Palazzolo – le lacrime del preside Nicolò Di Fede, quando, quella terribile mattina trovò la biblioteca della scuola distrutta. Io ero già insegnante in quella scuola, ancora alle prime armi. Oggi ho l’occasione, insieme alla mia famiglia, di dare un contributo per migliorarla, in memoria di quello scempio che resta segnato nei cuori di quanti hanno amato ed amano il Liceo”.

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