LA GUERRA AD EST

Le armi che l’Italia fornirà all’Ucraina: missili, mortai, bombe, mitragliatrici

Missili, mortai, bombe, mitragliatrici, equipaggiamenti: l’Italia è pronta a fare la propria parte per difendere l’Ucraina dall’aggressione della Russia di Putin. Dopo il discorso del presidente Mario Draghi in Parlamento e il via libera di Camera e Senato, comincia la missione militare e l’invio delle armi «alle autorità ucraine».

Una consegna diretta, come previsto dal decreto approvato dal governo, alla quale provvederà la Nato soltanto per la parte logistica. Le armi arriveranno con un ponte aereo alla frontiera e poi saranno messe a disposizione di Kiev con trasferimento terrestre.

«Le minacce di far pagare con “conseguenze mai sperimentate prima nella storia” chi osa essere d’intralcio all’invasione dell’Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria, tollerare una guerra d’aggressione nei confronti di uno Stato sovrano europeo vorrebbe dire mettere a rischio, in maniera forse irreversibile, la pace e la sicurezza in Europa», ha detto Draghi alle Camere.

L’ELENCO DELLE ARMI
L’elenco riservato allegato al decreto del governo prevede di inviare: «Mortai 120mm, bombe da mortaio 120m, lanciatori Stinger, mitragliatrici pesanti Browning , colpi browning, mitragliatrici leggere MG, colpi MG, lanciatori anticarro, colpi anticarro, razioni K, radio Motorola, elmetti, giubbotti».

RAZIONE K

Sono centinaia i mortai e le mitragliatrici così come i lanciatori, milioni le munizioni, migliaia gli elmetti e i giubbotti, oltre alle Razioni K, il pasto giornaliero destinato a chi combatte.

  • Lo Stinger è un missile terra-aria “spalleggiabile” con testata a ricerca di calore e dunque segue le scie di calore emesse dagli aeroplani.
    MIssile Stinger

    Ha corta gittata ma è molto efficace per la difesa di breve distanza. Può essere operato da 1-2 persone.

  • I mortai da 120 sono invece artiglierie a tiro curvo ritenuti efficaci nel combattimento contro personale e mezzi leggeri in posizioni difensive e nelle aree urbane.
    MG 42

L’UNIONE EUROPEA
La decisione di inviare armi al governo presieduto da Volodymyr Zelenskyj è stata presa dall’Unione europea. Molti Stati hanno già provveduto sia con gli armamenti, sia con i soldati, sia con gli equipaggiamenti: tende, caschi, giubbotti, ospedali da campo, ma anche Toyote, apparecchiature satellitari.

NATO
Nella relazione che illustra il decreto è scritto: «Il rafforzamento dei dispositivi di difesa e deterrenza della Nato è inteso a preservare l’integrità dell’alleanza, rafforzando la capacità di sorveglianza e la prontezza nel rispondere a eventuali minacce. Il contributo nazionale consiste nell’attivazione delle capacità relazionali rese disponibili nell’ambito delle forze alleate ad elevata prontezza». Il contributo nazionale è così articolato: «Un comando di componente per operazioni speciali e relative capacità operative e correlate; una unità del genio militare per il supporto delle operazioni terrestri; aeromobili per la ricerca e soccorso di personale isolato; la raccolta informativa; il trasporto tattico e il rifornimento in volo. La consistenza massima del contingente nazionale è di 1350 unità». Attualmente il comando delle Forze speciali della Nato è italiano nell’ambito dell’assegnazione degli incarichi a rotazione e dipende direttamente dallo Stato Maggiore del ministero della Difesa.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button