Rubrichesalute

La salute è nella vita

La prima cosa da fare per tornare in forma ed in salute è andare alla ricerca del bravo ortolano!

Di Dott. Paolo Scicolone – consulente alimentare

Leggendo e discutendo in giro si fa un gran parlare dell’azione “violenta” e sconsiderata delle Lobbies del farmaco, dei cartelli di case farmaceutiche, che sarebbero in grado, addirittura, di interferire con le politiche dei governi per creare Mercati sempre più forti ed accoglienti per i loro prodotti.
Certamente qualcosa che puzza esiste ed è giusto che il dibattito resti alto, trattandosi di qualcosa che ha come oggetto la Salute ma non solo, anche l’economia, il lavoro, la politica.

Di certo c’è un aspetto, che è meno attenzionato ma molto presente nella considerazione comune, che fertilizza il terreno alle azioni delle case farmaceutiche, prima ancora dell’aspetto culturale e del maleodorante servizio sanitario.

Il Mercato dei farmaci, dei vaccini, delle cliniche ha una generosissima madre: l’industria alimentare.

E’ lei che senza badare troppo alle conseguenze, nel corso degli ultimi decenni, con picchi scandalosi intorno agli anni 80, ha realizzato le migliori condizioni per far si che il corpo si ammalasse. In natura esiste un progetto di vita che prevede un interazione proficua fra ambiente ed essere umano che, non dimentichiamolo, di questo ambiente fa parte. Come l’ambiente ci protegge e ci nutre non lo si è stabilito in un laboratorio, ma fa parte di dinamiche evolutive molto più grandi, che hanno permesso alla Natura, e quindi anche agli essere umani, di essere così come è!

Ed ecco che, invece, sostanze di sintesi, insaporitori artificiali, additivi, conservanti, coloranti hanno preso il posto, sempre più, di alimenti naturali, provenienti da sistemi di produzione coerenti con certi percorsi millenari. Si sono aperti straordinari mercati di prodotti a lunga o lunghissima conservazione, meno deperibili, sterili (termine orrendo), appetibili per  aspetto e sapore, negli ultimi tempi additivati con sostanze dotate di presunte finalità salutistiche, a costi più bassi, a margini di sicurezza produttiva superiori a quella che l’instabile produzione agricola può garantire.

Senza alcuna pietà, senza badare alla salute, ma solo al profitto, alla durata commerciale, a costringere chiunque, con la complicità di tanti “esperti” che ne garantivano la maggiore salubrità ed utilità rispetto ai prodotti naturali. E qui, probabilmente, la mano dei big del farmaco ci potrebbe stare. Il risultato, infatti, è la crescita del numero di patologie metaboliche, l’abbassamento dell’età di insorgenza, la comparsa di nuovi disturbi, intolleranze, allergie, che hanno causato gioiosi brindisi da parte di qualcuno. Tanta roba.

Tanta roba che, trattandosi di alimenti, può coinvolgere fino al 100% della popolazione mondiale, perché tutti hanno necessità di mangiare. Fatturati alle stelle, verdure conservabili per mesi e mesi, confezioni salva spazio, bevande agli agrumi senza agrumi, succhi di frutta senza frutta, latte sterilizzato, carne sterilizzata, pesci sterilizzati, zuccheri iperraffinati, farine iperraffinate, cibi ricostruiti, salumi che profumano di tutto tranne che di carne. Tutto bello, ma bisogna trovare un nemico. Semplice: grazie a molti “dottori” compiacenti si punta il dito contro l’alimento naturale, fino all’eresia massima che ha portato nei decenni addietro allo stratosferico aumento del consumo latte in polvere perché pure il latte materno poteva contaminare il bambino. E’ più controllato, è più sicuro, è più buono. Che sia davvero più nutriente ed anche più dietetico, che è una cosa troppo bella, l’alimento artificiale.

Cosa si è ottenuto? Farmaci, integratori, parafarmaci che accompagnano la vita di ogni individuo, dal mal di testa, alla pressione, al diabete, a problemi più gravi. Volete la vitamina C? E’ la più diffusa in natura, ma compratela in farmacia. Sodio?, Potassio? Magnesio? Farmacia. E così potete mangiare il new generation food alla quale il palato moderno è ormai tanto affezionato al punto tale da non riconoscere quasi più i sapori naturali. Vi manca una vitamina, un amminoacido, c’è un’alterazione della flora batterica? Non vi piace il gusto di un minestrone vero? Tranquilli, aggiungiamo qualche molecola all’aranciata, qualche ceppo allo yogurt, qualche sostanza chimica al dado e potete vivere tranquilli e soddisfatti. Chi produce tutto queste sostanze? Indovinate un po’. Chi produce i rimedi ai vostri nuovi mali? Rispondete voi. Fanno davvero bene? Direi proprio di no, se guardo ciò che vedo in giro

I cibi morti, raffinati, alterati, portatori di informazioni scorrette sono la normalità quotidiana. E questo fa piacere a molti. Si vive di più, qualcuno obietta, ed è vero. Ma non perché abbiamo una vita migliore, ma perché per fortuna abbiamo un sistema sanitario e dei generosi produttori di farmaci che ci allungano la vita. La spesa sanitaria e farmaceutica pro capite cresce, ci fanno sapere i Telegiornali.  Ma chissà parchè? E se volessi spendere in alimenti buoni, sani, biologici, da agricoltura biodinamica, da allevamenti di animali cresciuti con tutto l’amore di mamma e con la musica buona alle orecchie? Roba da ricchi. Ci hanno fregati!

Fortunatamente, forse, oggi c’è qualche reazione. Forse!

 

 

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