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Notte di paura e terrore ad Altofonte, 400 residenti evacuati: “E’ stata un’azione criminale”

Dalle 6 di questa mattina sono entrati in azione i mezzi aerei nella zona dell’incendio di Altofonte che ha causato l’evacuazione di 400 residenti che sono stati costretti ad abbandonare le case dopo che attorno alle 21 cinque roghi in cinque punti diversi sono divampati contemporaneamente.

Due elicotteri e due canadair stanno cercando di contrastare le fiamme che hanno passato il paese e si stanno dirigendo verso i boschi. “E’ stato un atto criminale – raccontano gli uomini della forestale e i vigili del fuoco intervenuti – Incendi appiccati per colpire il paese”.

I residenti evacuati sono stati portati presso il campo sportivo Don Pino Puglisi dove sono stati allestiti presidi della protezione civile che hanno fornito assistenza. Qui erano presenti anche ambulanze del 118. La pagina Facebook del sindaco di Altofonte Angela De Luca è stata continuamente aggiornata per tutta la notte avvisando i cittadini su quanto stava accadendo. Attorno alle tre e mezza di notte è stato il momento più critico per le squadre di soccorso. Il bosco della Moarda è stato dato alle fiamme.

Per cercare di contrastare il vasto rogo sono intervenuti numerose squadre della forestale decine di vigili del fuoco e tanti volontari della protezione civile. Sno state inviate a supporto anche 2 squadre provenienti dai comandi Enna e Caltanissetta. A coordinare le operazioni il comandante provinciale dei pompieri Agatino Carrolo.

Nel corso dell’incendio sono esplose diverse bombole e diversi impianti di gasolio. Adesso si sta facendo la conta dei danni e verificare se ci sono state abitazioni danneggiate. “Esprimo solidarietà alla comunità di Altofonte colpiti dagli sciagurati incendi di questa notte ad opera di piromani , che stanno creando danni ancora non quantificabili e notevoli disagi agli abitanti di quella zona ma anche al futuro delle nostre comunità”.

Lo ha detto monsignor Michele Pennisi arcivescovo di Monreale a margine di un incontro con l’Azione Cattolica diocesana sul tema” Il pianeta che speriamo: Ambiente, lavoro, futuro”. “É colpa della cattiveria umana di qualche folle bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere “la casa comune”, che Dio ci ha comandato di custodire e curare . Appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la Sua creazione “ ha aggiunto monsignor Pennisi. La Caritas diocesana e le parrocchie si stanno attivando per aiutare le persone che hanno subito danni”. (BlogSicilia)

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