Cronaca

Finisce in tribunale la vicenda dei pazienti psichiatrici anziani

Gela – E’ finita dal giudice tutelare la vicenda di un anziano  in cura presso il dipartimento di salute mentale, proveniente da una Comunità terapeutica e in cerca di una nuova struttura. La storia del paziente si innesta in uno dei tanti meandri della burocrazia che si perde fra le carte fredde di uffici in cui gli uomini sono numeri e cifre a tre zeri e nulla più. Il Comune di Gela paga la retta per i pazienti ricoverati nelle Cta, come prevede la norma di assistenza alle persone con patologie mentali croniche. Nel caso di specie, il medico competente responsabile dei servizi psichiatrici ha inviato una nota all’assessorato ai servizi sociali spiegando che, vista la carenza di posti nelle strutture e in considerazione dell’avanzata età dei pazienti, della cronicizzazione della patologia ormai senza possibilità di recupero, si consiglia il ricovero in una Rsa. In questo modo anzichè allontanare i pazienti più giovani in strutture fuori dal territorio, si possono recuperare posti per chi ha più possibilità di essere curato e recuperato in loco. Il dirigente medico propone al Comune di farsi carico del paziente non più in Cta ma in casa di riposo e l’assessorato risponde, con sigillo di dirigente e sindaco, che non intende stipulare alcuna convenzione con alcuna Rsa perchè ha una propria struttura da rilanciare, la Casa di riposo Antonietta Aldisio, che è ‘quasi’ pronta per accogliere i pazienti affetti da problemi mentali ed anziani. Il quasi lascia aperto un quesito: “quanto tempo si riferisce il quasi? E se si presenta un caso domani? Il caso si è presentato, il responsabile medico ha scritto ancora ma non ha ottenuto alcuna risposta. I casi si sono addirittura moltiplicati con tutti i problemi connessi alle esigenze di famiglie che da anni devono combattere con le problematiche legate ai loro congiunti e alla fine, visto che il Comune non è intervenuto sono stati costretti ad optare per una Rsa privata con un esborso di 1700 euro.  “Per il momento la soluzione è stata trovata pagando” – dice il genero dell’anziano paziente di 76 anni . Il medico però ha trasmesso che carte al Giudice tutelare del Tribunale di Gela che ha preso in carico la vicenda e lo ha convocato per domani.

Le assistenti sociali stanno valutando la struttura idonea per il paziente da sottoporre al dirigente ed all’Asp. L’anziano e la moglie hanno ottenuto l’assegnazione di un amministrazione di sostegno che dovrà indicare modalità e sistemi da adottare. “I nostri assistiti non sono numeri ma persone – dicono le assistenti sociali – e per loro troveremo le soluzioni più appropriate”.

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