Politica

Forza Italia presenta un’interrogazione sulla diffusione del 5G

Gela – Il 5G è la tecnologia di rete mobile che si prepara a superare l’attuale 4G LTE. Al momento è in fase sperimentale in alcune città: la rete è ancora instabile, ma come funzionerà e quali sono i pro e i contro che potrebbe comportare in futuro crea tanti i timori sui pericoli per la salute, persino rispetto a una sua possibile correlazione con la diffusione del coronavirus. A Gela, i cittadini sono attenti. Arrivano in redazione foto di antenne nuove che attirano l’attenzione dei gelesi, già provati dall’esperienza, seppure contenuta, della pandemia. I consiglieri comunali di Forza Italia. Carlo Romano e Luigi Di Dio si sono fatti promotori di una interrogazione dopo aver raccolto quotidianamente le preoccupazioni dei cittadini gelesi sui possibili rischi per la salute derivanti dalla eventuale diffusione, nella città di Gela, della nuova tecnologia 5G. Esistono dubbi e pareri contrastanti sul danno all’ambiente ed alla salute legate alla emissione delle onde elettromagnetiche che la tecnologia 5G potrebbe produrre per la nostra collettività.

 

“Noi non siamo contrari all’utilizzo di nuove tecnologie che migliorerebbero lo sviluppo di questo territorio – dicono Romano e Di Dio –  avvicinandolo al modello delle smart city come una società moderna e all’avanguardia pretende. Lo vogliamo fare però in sicurezza, invitando l’ amministrazione comunale ad effettuare valutazioni accurate sulla pericolosità di questa tecnologia 5G, si innovativa ma sospetta di produrre danni gravi sulla salute, prima di avviarne la diffusione. Chiediamo all’amministrazione comunale di sapere se esistono richieste di progetti o azioni, riguardanti la tecnologia 5G, da chiunque proposti sul territorio comunale, in quali siti eventuali insediamenti dovrebbero avvenire, quale è la posizione in merito dell’amministrazione comunale e se sono stati chiesti pareri in ordine all’eventuale danno all’ambiente ed alla salute pubblica all’ARPA, al Ministero della Salute, all’Assessorato Regionale alla Sanità e a tutti gli organi competenti e quali sono stati, prima di rilasciare eventuali autorizzazioni che potrebbero determinare un danno all’ambiente ed alla salute a breve, medio e lungo termine”.

 

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