CronacaLa storia della settimana

Italia chiusa: le storie di ordinaria miseria

Gela – Questo è uno dei tanti messaggi che arrivano in questi giorni. A questo grido di aiuto giunto all’attenzione del Movimento civico Gela com’era, è stato possibile rispondere grazie alla rete di solidarietà che si è creata in poco più di un paio d’ore. Il messaggio è stato inoltrato alla parrocchia San Giovanni Evangelista ed alla Piccola Casa della Misericordia e la spesa è arrivata subito. Ma quanto potrà durare questo stato di cose. Il blocco dell’Italia che lavora non corrisponde ad una uguale e contraria Italia che sostiene, almeno a livello governativo. I mutui si pagano, le bollette pure, la spesa di deve comperare ed i farmaci anche. “Viviamo con 500 euro al mese – racconta la sig.Concetta – una indennità che percepisce il mio compagno a cui ancora non è stata assegnata la pensione. Io, fino a qualche settimana fa facevo la badante, ma da quando c’è la paura del coronavirus, nessuno chiede assistenza. Con quel poco che abbiamo possiamo pagare le bollette. Ma adesso i soldi sono finiti e non mi resta che chiedere aiuto. Ieri ci ha pensato la chiesa di Macchitella a farmi mangiare; ho già appuntamento con i volontari della Casa della Misericordia. Il Movimento si occuperà di inviare pane fresco giornalmente. Ma poi che succederà. Vi ringrazio per aver accolto il mio grido di dolore ma non so quanto potremo ancora vivere in queste condizioni.

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