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Giovane morto: dubbi e perplessità

Chissà se con una sanità efficiente, si sarebbe salvato...

Butera – Si trova all’obitorio dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela il corpo di Rocco Comunale, in attesa di tornare a casa dalla sua famiglia che l’aspetta. Per l’ultima volta. La comunità buterese è incredula davanti all’ineluttabilità della vita; e quando a morire è un uomo così giovane, la dura realtà è ancora più indigesta. Ieri sera Rocco è spirato intorno alle 20, forse durante il viaggio in auto verso l’ospedale. Di fatto i medici non hanno potuto far nulla. Lo hanno tenuto in una sala del pronto soccorso fino alle due, come da prassi, per certificare il decesso avvenuto. Rocco, insieme ai suoi compagni di lavoro, aveva chiuso la vendemmia lunedì. Nulla faceva presagire la tragedia. Ieri pomeriggio intorno alle 16, dopo la doccia aveva accusato un malore che aumentava di ora in ora. Verso le 19 lui ed i genitori avevano rotto gli indugi e deciso di consultare i medici dell’ospedale e per evitare di perdere tempo prezioso, erano saltati in macchina ed erano corsi verso l’ospedale più vicino, quello di Gela. Ma era già troppo tardi, con molta probabilità è stato un infarto a colpirlo: chissà se ci fosse stata a Butera una ambulanza medicalizzata e se il personale sanitario specializzato avesse potuto scongiurare la tragedia. Le domande si rincorrono fra i buteresi che non riescono a rassegnarsi. Adesso non resta loro che aspettare che Rocco torni a casa e porgergli ultimo saluto. Il funerale sarà celebrato domani alle 15.30 nella sua parrocchia, Santa Maria Ausiliatrice al Piano della Fiera, la stessa dove aveva ricevuto tutti i sacramenti e dove avrebbe dovuto battezzare la nipotina fra qualche giorno. Non ce l’ha fatta.

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