Gela – Si era rivolto al servizio sanitario per un problema intestinale ed il giorno dopo è morto. Il giovane aveva accusato disturbi ed aveva consultato i medici ma questo non è bastato a salvarlo. I carabinieri stanno indagando per accertare le cause che hanno determinato la morte dell’uomo di 38 anni, Francesco Giovanni Giudice, deceduto al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” dopo un’odissea di quasi 24 ore tra i nosocomi di Gela e San Cataldo. Giudice si era presentato ieri sera al presidio ospedaliero gelese per un forte dolore addominale con sospetta emorragia. A Gela il servizio di gatroenterologia funziona solo di mattina e non prevede posti letto dedicati. Il paziente è stato subito trasferito nell’unità operativa di gastroenterologia del nosocomio “Maddalena Raimondi” di San Cataldo, particolarmente attrezzato per interventi chirurgici all’addome. I sanitari gli hanno applicato delle clips per fermare l’emorragia e lo hanno stabilizzato ma non avrebbero trovato alcun posto letto libero per il suo ricovero. Quindi sarebbe stato riportato a Gela dove, anche qui senza posti liberi in corsia, è stato ricoverato in uno dei letti dell’astanteria del pronto soccorso. Le sue condizioni però si sono aggravate nel primo pomeriggio di oggi e, nell’arco di pochi minuti, è sopraggiunto il decesso. La Procura, che coordina le indagini, potrebbe presto disporre l’autopsia.
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