Cronaca

Aveva investito un uomo: vigilantes si spara alla testa

Milano – «Per me il vero coraggio sta nell’affrontare ogni avversità che ci si pone davanti, senza arrendersi mai di fronte alle difficoltà». Flavio La Manna, la giovane guardia giurata che ieri all’alba si è sparata in testa dopo aver investito un uomo in scooter, scriveva questo sul suo profilo Facebook 5 anni fa. Trovarsi davanti alla disgrazia, però, ha ribaltato il punto di vista: l’ipotesi è che non abbia retto al senso di colpa, arrivando a uccidersi.

Ora gli amici e gli ex colleghi non si capacitano di questa vita spezzata e trasformano quel profilo social in una bacheca di lacrime virtuali, messaggi di lutto e di solidarietà alla famiglia. Matteo, che non solo ha lavorato con lui ma ricorda di aver fatto insieme il colloquio per l’assunzione, posta una foto con un pezzo di stoffa che ha la scritta «Guardia giurata» cucito sulla giacca: «Quando una mattina ti dissi che lo stavo andando a comprare me lo regalasti. L’ho attaccato sul mio petto sinistro, proprio dove porterò sempre te: nel mio cuore. Mi chiedo perché ma non trovo risposte». Zorba, un altro ex collega, continua: «Eri una persona generosa, buona d’animo, ma anche poco sicura di te. Mi dispiace molto tu non abbia avuto la fiducia nelle tue capacità e nel prossimo per uscire da una situazione che ti ha travolto come un treno». Pietro Pisciotta, 29 anni, avrebbe voluto essere al suo fianco: «Era un ragazzo sensibile, dal cuore d’oro – racconta al Giorno –. Posso solo immaginare cosa gli sia passato per la testa in quel momento: avrei voluto essere con lui, aiutarlo ad affrontare la tragedia e la paura. Le guardie giurate dovrebbero lavorare in coppia, non essere mai da sole. Lo diceva anche Flavio. Io sono sicuro che, se con lui ci fosse stato un collega, ora sarebbe vivo». Ricorda la loro amicizia: «Sono anch’io siciliano, avevamo un bel rapporto di amicizia, ci incontravamo nei momenti di relax, la sera, e per giocare a calcetto».

Siciliano di Mazzarino , La Manna avrebbe compiuto 27 anni il 3 dicembre. A Milano, sottolineano sempre gli amici, viveva da solo, ma poteva contare sull’appoggio del fratello, che di mestiere fa il poliziotto. Amava il soft air, gioco basato sulla simulazione di azioni militari, era appassionato di auto e tifava la Juventus. Di anni ne aveva invece appena compiuti 65, il 4 novembre, Aristide Dentice, originario di Torre del Greco, che abitava con la moglie in un palazzo vicino al luogo dell’incidente: ieri era appena uscito di casa e stava andando all’Ortomercato, dove lavorava per conto di una ditta ortofrutticola, quando è stato preso in pieno. «Non mi sembra ancora vero. Era una bella persona», le lacrime di una conoscente.

fonte: ilgiorno

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button