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Enna, bonus cultura usato per acquistare cellulari e tablet

Con i 500 euro annuali del Bonus cultura hanno comprato telefonini, tablet e personal computer. Le somme erogate dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo dovevano servire, però, per acquistare libri, musica, biglietti per concerti, mostre e cinema. Nei guai sono finiti 205 neo diciottenni della provincia di ENNA, scoperti dalla Guardia di finanza di Piazza Armerina grazie a un’indagine durata alcuni mesi.

Al centro della truffa, dell’ammontare di circa centomila euro, una società di Barrafranca (ENNA), attiva nel settore del commercio al dettaglio di apparecchi elettronici, a cui i ragazzi beneficiari del bonus cultura si sono rivolti per spendere irregolarmente il loro voucher per apparecchi elettronici tecnologici, documentando falsamente una serie di acquisti di e-book. L’attività di polizia economica trae origine da un monitoraggio svolto a livello nazionale dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza di Roma di concerto con il Mibact e coordinata, a livello locale, dal Comando provinciale delle Fiamme gialle di ENNA.

“La società coinvolta aveva dichiarato mendacemente, nelle proprie comunicazioni mensili necessarie per ottenere il successivo rimborso – spiegano gli investigatori -, di aver venduto beni consentiti dalla legge istitutiva del bonus, come ad esempio, e-book, che però non aveva mai commercializzato”.

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