Varie

Il coronavirus si avvicina: 10 casi in Sicilia

La direttiva provinciale per la gestione della malattia

Altri tre casi sospetti di coronavirus sono stati registrati oggi a Catania (due) e a Palermo, i tamponi risultati positivi sono stati trasmessi dalla Regione siciliana all’Istituto superiore di sanità per l’eventuale certificazione.

I tre nuovi casi si aggiungono ai 7 già comunicati dal dipartimento di Protezione civile nazionale.

Abbiamo accertato che in Sicilia ci sono 7 casi già accertati e altri 3 nuovi casi sospetti sono emersi oggi, sui quali si attendono i risultati dei test”, ha detto l’assessore Razza durante la conferenza stampa.

Il nuovo caso sospetto segnalato dal Policlinico di Palermo riguarda una delle persone che fanno parte della comitiva di turisti bergamaschi in quarantena nell’hotel Mercure

 

Ecco la Direttiva Provinciale – Gestione caso sospetto di Polmonite da Nuovo Coronavirus

Facendo seguito alla Direttiva Regionale, prot. n° 3257 del 29/01/2020 e sulla base delle integrazioni
ministeriali pervenute con nota prot. n° 0005443-22/02/2020-DGPRE-P nonché alle successive
precisazioni alla nota n° 0005889-25/02/2020-DGPRE-DGPRE-P, avente per oggetto: “Covid-19
nuove indicazioni e chiarimenti”, e all’ “Ordinanza contingibile e urgente n° 1” che prevede una
nuova definizione e gestione di possibile caso di polmonite da nuovo coronavirus, si riportano di
seguito le necessarie integrazioni alla citata direttiva regionale.
Premesso che l’integrazione ministeriale prevede di:
• garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni
(precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie, inclusi i
servizi di pronto soccorso;
• definire un percorso per i pazienti con sintomi respiratori;
• applicare le procedure per la valutazione, l’attivazione e la gestione dell’intervento di presa in
carico e di trasporto del paziente attraverso operatori del 118 e del personale delle Aziende
Sanitarie Provinciali;
• implementare attività di sensibilizzazione della popolazione per fornire una corretta informazione
sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione.
SI DISPONGONO
LE MISURE PER LA PROFILASSI ED IL TRATTAMENTO DEI SOGGETTI CHE HANNO
SOGGIORNATO NELLE ZONE A RISCHIO EPIDEMIOLOGICO, COME IDENTIFICATE
DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ OVVERO NEI COMUNI ITALIANI OVE È
STATA DIMOSTRATA LA TRASMISSIONE LOCALE DEL VIRUS
Individuazione del caso
Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione (Come da Circolare Ministeriale n. 0005443-
22/02/2020-DGPRE-DGPRE-P)
La definizione di caso si basa sulle informazioni attualmente disponibili e può essere rivista in base
all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.
Caso Sospetto
Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti
sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e nei 14 giorni
precedenti l’insorgenza della sintomatologia, ha soddisfatto almeno una delle seguenti condizioni:
• storia di viaggi o residenza in Cina o altre aree in cui esistono focolai epidemici;
oppure
• contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da SARS-CoV-2;
oppure
• ha lavorato o ha frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con
infezione da SARS-CoV-2.
Si sottolinea che la positività riscontrata per i comuni patogeni respiratori potrebbe non escludere
la co-infezione da SARS-CoV-2 e pertanto i campioni vanno comunque testati per questo virus.
I dipartimenti di prevenzione e i servizi sanitari locali valuteranno:

• eventuali esposizioni dirette e documentate in altri paesi a trasmissione locale di SARS-CoV-
2
• persone che manifestano un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto un
deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato, senza tener conto del luogo
di residenza o storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega
pienamente la situazione clinica.
Caso probabile
Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando
protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali
individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.
Caso confermato
Un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di riferimento dell’Istituto
Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.
Definizione di “Contatto stretto”
• Operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o
confermato di COVID-19, o personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di
SARS-CoV-2.
• Essere stato a stretto contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso
sospetto o confermato di COVID-19.
• Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di COVID-19.
• Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un caso
sospetto o confermato di COVID-19, compagni di viaggio o persone addette all’assistenza, e
membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto
(qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti
all’interno dell’aereo indicando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come
contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la
manifestazione della malattia nel caso in esame.
Notifica dei casi
Tutti i casi sospetti di polmonite da nuovo coronavirus, devono essere notificati con la scheda
“Allegato 3” della circolare ministeriale del 22/01/2020 e trasmessi al Servizio 4 DASOE.
Tutte le schede pervenute saranno trasmesse giornalmente, entro le ore 11 e le ore 17 di ogni giorno
(inclusi i festivi) al ministero della Salute (all’indirizzo malinf@sanita.it).

MISURE PER LA PROFILASSI ED IL TRATTAMENTO DEI SOGGETTI CHE HANNO
SOGGIORNATO NELLE AREE DELLA CINA OVVERO NEI COMUNI ITALIANI OVE È
STATA DIMOSTRATA LA TRASMISSIONE LOCALE DEL VIRUS
Chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone
a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nei
Comuni Italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus, l’aggiornamento del quale
potrà essere conosciuto attraverso il sito istituzionale del Ministero della salute e della Regione, deve
comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria
territorialmente competente.
In caso di contatto tra il soggetto interessato e l’Operatore del Numero Unico dell’Emergenza 112 o
tramite il numero verde 800.458.787, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per
la trasmissione al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria territorialmente competente.
L’Autorità Sanitaria territorialmente competente provvede, sulla base delle comunicazioni di cui al
precedente capoverso, alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo il percorso di
seguito indicato:
• ricevuta la segnalazione l’operatore di Sanità Pubblica contatta telefonicamente e assume
informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso
del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti ai fini di una adeguata valutazione del
rischio di esposizione;
• accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore
di Sanità Pubblica informa dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare,
illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione;
• accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario l’operatore
di Sanità Pubblica informa inoltre il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta da
cui il soggetto è assistito;
• in caso di necessità di certificazione ai fini INPS per l’assenza dal lavoro, si procede a
rilasciare una dichiarazione indirizzata a INPS, datore di lavoro, e medico curante in cui si
comunica che per motivi di sanità pubblica è stato posto in quarantena, specificando la data
di inizio e fine
L’operatore di Sanità Pubblica deve inoltre:
• accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento,
nonché degli altri eventuali conviventi;
• informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di
trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso
di comparsa di sintomi;
• informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno
(mattina e sera).
Allo scopo di massimizzare l’efficacia del protocollo è indispensabile informare sul significato, le
modalità e le finalità dell’isolamento domiciliare al fine di assicurare la massima adesione e
l’applicazione delle seguenti misure:
• mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione;• divieto di contatti sociali;
• divieto di spostamenti e/o viaggi;
• obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
In caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve:
• avvertire immediatamente l’operatore di Sanità Pubblica;
• indossare la mascherina chirurgica (da fornire all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli
altri conviventi;
• rimanere nella sua stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale,
in attesa del trasferimento in ospedale.
L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente per avere notizie sulle condizioni di
salute della persona in sorveglianza registrando il monitoraggio. In caso di comparsa di sintomatologia il
medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button