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Strade siciliane: i cittadini prendono in mano la situazione

vista la carenza delle istituzioni

La pioggia scesa copiosa sulle città siciliane oltrechè sulle città d’arte del Veneto, sembra aver scoperchiato il vaso di Pandora. Uno ad uno sono emersi i mali della Trinacria, fatti di politica egoista, di disamministrazione e di incuria. Perchè se le strade della Sicilia si riempiono d’acqua dopo una pioggia battente, è perchè ci sono le buche. E se ci sono le buche è perchè non vengono monitorate da anni. E se s riempiono di acqua è perchè non ci sono le strutture di spurgo idonee a convogliare la massa di liquido. I siciliani si sono accorti che c’è qualcosa che non va: a Gela con la vicenda acqua come a Licata con l’inondazione, come a Partinico. E se in alta Italia si parla di Tav, in Sicilia siamo al tempo della ‘Littorina’ che nessuno prende più. L’entroterra della Sicilia deve fare giornalmente i conti con strade ferma ancora al dopoguerra. Niente autostrade o superstrade, solo “stratuzze” di campagna molto spesso teatro di frane, dissesti e incidenti stradali. A risentirne è in primis l’economia dell’Isola bloccata da una viabilità scandalosa. Intanto, tra proclama, passerelle di politici regionali e nazionali, muore la Sicilia. Emblematico è il caso della Corleone-Partinico, un viottolo per nulla degno di essere definito strada. Chi parte dal corleonese per raggiungere la Sicilia occidentale deve armarsi di coraggio e di rosario, corredato di tutti i santi per potere sperare che la ‘traversata’ possa portare il temerario a sicura destinazione. La situazione al limite della sopportazione è stata presa in mano da un manipolo di giovani professionisti che, in barba alla politica, ormai per nulla in grado di rispondere alle esigenze del popolo, che hanno deciso di farsi sentire: un urlo che dal basso sia in grado di raggiungere le alte sfere della politica e costringerla a fare ciò che avrebbe dovuto almeno 40 anni fa e non ha fatto. Dalla parte del comitato anche parte della politica locale.

“Piena condivisione delle idee del comitato cittadino ‘Vogliamo la strada Corleone/Partinico’. Il programma di questo gruppo di cittadini si inserisce perfettamente nelle azioni che questa amministrazione ha intrapreso da un anno a questa parte per risolvere il problema della viabilità e per ottenere i finanziamenti indispensabili al ripristino di strade sicure”. E’ il commento del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, a margine dell’incontro sulla viabilità organizzato dal neonato comitato al salone Papa Giovanni, cui hanno preso parte cittadini e rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni limitrofi.

Al centro della questione le disastrose condizioni in cui versano alcune arterie del corleonese, in particolare la SP4 e la SP2, fondamentale via di collegamento tra Corleone e Partinico. Questa strada infatti permette di raggiungere tra l’altro l’ospedale partinicese, collegato a quello “Dei Bianchi”, lo scorrimento veloce Palermo-Sciacca, l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo e quindi gli aeroporti del capoluogo e di Trapani. Ma riveste anche grandissima importanza per gli agricoltori e gli allevatori che operano nella zona. Da due anni un tratto della SP4 è chiuso al traffico delle auto per una frana in contrada Pietralunga. Altre due frane si sono verificate nelle contrade Rubina e Ponte Aranci.

Nel 2015 è stato finanziato un importante intervento di recupero delle due strade provinciali, che ammonta a circa 6 milioni e mezzo di euro. Manca però il progetto definitivo della Città Metropolitana di Palermo (ex Provincia), che darebbe il via alla gara d’appalto e ai lavori.

Questa la premessa per la nascita del comitato “Vogliamo la strada Corleone/Partinico”. Oltre a molti cittadini, hanno già aderito la Cgil di Corleone, la Legacoop, la testata Città Nuove Corleone, l’azienda vitivinicola Principe di Corleone. Tra gli obiettivi, l’apertura di un tavolo tecnico affinché Stato, Città Metropolitana di Palermo e Regione arrivino ad una soluzione fattiva del problema.

I sindaci di Prizzi, Contessa Entellina e Roccamena, presenti alla manifestazione di ieri, hanno espresso il loro sostegno al comitato. “In questi mesi – afferma Salvatore Schillaci, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Corleone – è stato fatto molto, anche grazie agli altri sindaci del territorio del corleonese. Conosciamo tutti quali sono le problematiche della viabilità e dobbiamo guardare al futuro in un’ottica di unità, pensando esclusivamente al bene del territorio”. “Il ruolo del comitato è importantissimo – dice Pio Siragusa, presidente del Consiglio comunale – perché questo è un gioco di squadra”.

Fin dal suo insediamento, la questione viabilità è stata al centro delle attività dell’amministrazione comunale. Il 9 novembre, ad esempio, alcuni esponenti hanno partecipato ad una manifestazione organizzata dal sindaco di Contessa Entellina e presidente dell’Unione dei Comuni del Corleonese, Leonardo Spera, per accendere i riflettori sulla Strada provinciale 12. “Tra le varie cose che vogliamo realizzare per le nostre strade – conclude il sindaco Nicolosi – c’è anche un finanziamento per la Corleone-Roccamena, un percorso per arrivare alla Palermo-Sciacca. Il progetto verrà definito e presentato alla Città Metropolitana di Palermo. Questo è un altro tassello di un più vasto piano di miglioramento della circolazione viaria”.

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