Rubriche

Epifania di nostro Signore Gesù

Rubrica di ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

 Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Matteo 2,1-12


Ogni giorno cerchiamo la nostra stella cometa. Come i Re Magi guardiamo in alto, nel cielo, per vedere la sua scia.  Una Stella che ci  indichi una strada in discesa, che non ci fa cadere nelle trappole, che non ci fa sbagliare mai, che non ci fa cadere  nelle buche, che ci evita gli insuccessi, insomma che non ci faccia vivere. Cadiamo cosi, ahimè, nel tranello che la società di oggi ci prepara. In verità nascondendolo bene, E’ difficile accorgersene. Trappole preparate bene. Crediamo che tutto è facile. Basta svegliarci la mattina ed eccola là pronta ad aspettarci. Ogni giorno crediamo che, finalmente, abbiamo trovato la nostra stella cometa ,che come guidava i Re Magi, per noi ci condurrà ad una vita piena di successi, di soldi facili, di macchine favolose. Di tutto. Cosi ci affidiamo alle stelle dello sport, alle squadre dove queste giocano. Più vuoti che mai. Oppure siamo là a riporre le nostre speranze di un lavoro, di un futuro migliore nelle mani del politico di turno. Tutti abbiamo la nostra stella polare. Per noi bella e luminosa. La televisione, poi, ce ne propina di continuo. Gente dello spettacolo, santoni quotidiani che parlano e straparlano. Sanno tutto, prevedono tutto. In questo periodo vanno di moda i virologi. Ci troviamo cosi male perché non li abbiamo ascoltati. Mi ricordo che negli anni sessanta e all’inizio degli anno settanta andava  di moda leggere  il libro “Siddartha” di Hemanne Hesse. Dopo averlo letto, una moltitudine di giovani europei si precipitarono  in India.  Questa nazione era nelle menti di questi, il paradiso terrestre. L’Eden sulla terra. Per poi ritornare più vuoti che mai. Le nostre televisioni non fanno altro che proporcene di nuove e, secondo loro, più belle che mai. Noi non ci dobbiamo preoccupare ci pensono loro. Invece, la nostra polare la troviamo se abbiamo coraggio, se siamo disposti a scommettere, se siamo disposti a fare un  grosso lavoro di pulizia all’interno della nostra  vita, se abbiamo la volontà e la forza di liberaci di  tutte quelle credenze, pregiudizi modelli, prestampati e ancora  che ne so io che nascondono la vera stella. Richiede uno sforzo notevole , una volontà di ferro. Ma solo cosi possiamo trovarla .Dobbiamo con forza cercare  dentro di noi, nei luoghi più nascosti, e più segreti. Solo cosi sarà manifesta. Non cerchiamola fuori. E’ Inutile. C’è una poesia di Sant’Agostino che vi invito a leggere e meditare in cui il Santo di Ippona recita, “Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace (10, 27, 38). Non cerchiamola, quindi, nel cielo. In alto. Lontano. E’ vicina E’ dentro di me e di te. Ma dobbiamo avere il coraggio di farla uscire, di farla splendere. A volte ci riusciamo. Prendiamo coraggio ed eccola luminosa davanti a noi. Ma dura poco non abbiamo il coraggio di alimentarla. Ci sembra più comodo tenerla dentro, in un cantuccio segreto, poi, magari in qualche occasione si fa uscire. Magari per le feste consacrate. Cosi, conduciamo la nostra vita come un tira e molla continuo, imperterrito . Cerchiamo la forza, ma non la troviamo. Gli idoli esterni, i pregiudizi, la mentalità del mondo  le convenienze spengono la luce. Si vede in lontananza solo qualche bagliore, cosi conduciamo una vita al buio. Senza Luce, spesso cadiamo. A volte ci  rialziamo, a volte no.  A volte crediamo di averla trovata, pensiamo di averla nelle nostre mani  ma subito scompare e ritorniamo nel buio più  profondo. “ Signore aiutaci a trovare la forza per cercare la Luce la Tua Luce, Signore dacci il coraggio di dire No alle false stelle, alle false luci perché sappiamo che solo Tu sei la luce che non si spegna mai”  

 Buona Epifania

Totò Sauna

 

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