Cronaca

Chiusura anticipata alle 18 di bar e ristoranti, la bozza del governo sul nuovo Dcpcm

Per il via libera dovrà pronunciarsi il Comitato tecnico scientifico convocato d’urgenza. Resta la libertà di spostamento per i cittadini. L’appello: «Restate nel vostro Comune»

Chiusura di tutte le attività alle 18 (bar, ristoranti) ma lasciando libertà di spostamento per i cittadini. Negozi aperti nel rispetto delle regole e solo per il tempo di comprare cose. Niente feste, al chiuso o all’aperto, nemmeno a seguito di celebrazioni religiose. Cade il numero di 6 a casa: raccomandato non ricevere persone non conviventi. Chiudono cinema, teatri, sale da concerto, sale bingo gioco e scommesse, palestre e piscine.
È questa l’ipotesi emersa alla fine della riunione del presidente del consiglio Giuseppe Conte con i capi delegazione e su cui si deve pronunciare adesso il Comitato tecnico scientifico convocato d’urgenza per la valutazione delle misure da inserire nel nuovo Dpcm.

Il ministro della Salute Roberto Speranza si è raccomandato più volte nel corso della riunione: «Non mi piace la parola coprifuoco». Contraria a misure così drastiche la ministra di Italia Viva Teresa Bellanova secondo la quale «la chiusura di bar e ristoranti e altre attività avrà ricadute pesantissime sull’economia». Ecco perché una parte del governo spinge per posticipare la serrata alle 20.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche del possibile ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni ma non sarebbe ancora stato deciso se la misura entrerà o meno nel decreto.

Nella bozza del Dpcm viene inoltre «fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessita o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune».

Tra le misure contenute nel nuovo Dpcm viene confermato lo stop all’attività di palestre, piscine e sale giochi. Si prevede – si legge nella bozza – la sospensione delle «attivita di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi».

E si aggiunge: «Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attivita sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».

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