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Chiudono anche gli aeroporti, restano in funzione solo in 18, aggiornate le regole per uscire di casa

Si riduce la mobilità e chiudono gli aeroporti, Il Ministro dei trasporti e delle Infrastrutture ha identificato 18 scali che resteranno aperti con ridotta capacità per le esigenze di spostamento mentre tutti gli altri da oggi sono chiusi.

Il Ministro Paola De Micheli ha firmato il decreto che razionalizza il trasporto aereo. A Roma chiuso Ciampino mentre a Fiumicino il traffico concentrato nel solo Terminal 3.

In Sicilia chiudono Trapani Birgi e Comiso, lavorano a ritmo ridotto Palermo e Catania con Gesap che aveva già varato un piano di riduzione dei servizi al minimo.

In Sicilia associazioni datoriali e sindacati chiedono di sospendere gli autobus del Trasporto Pubblico locale

Intanto la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aggiornato la lista delle cose che si possono fare e dunque quando si può uscire di casa anche se restano contraddizioni importanti sull’esigenza di auto certificare. Le merci possono continuare a circolare senza limitazioni.

Oltre che per andare al lavoro, cosa che era chiara a tutti, si possono andare a trovare i figli, per le coppie separate, o i propri genitori non autosufficienti. Si può uscire per buttare la spazzatura o andare a fare la spesa. Si può anche andare nelle attività commerciali che sono rimaste aperte, come le edicole, i tabaccai, gli articoli informatici o quelli per la casa che continuano ad essere aperte. Ci si può spostare in bicicletta non necessariamente per andare al lavoro ma anche per  semplice sport, o uscire per fare attività motoria all’aperto o andare a fare una passeggiata nei parchi pubblici mantenendo sempre le distanze di sicurezza. Si può portare a spasso il cane evitando assembramenti o portare il proprio animale domestico dal veterinario, ma non per visite di routine.

Per passeggiare fare sport o portare a spasso il cane resta la contraddizione dell’auto certificazione che può essere richiesta dalle forze dell’ordine nonostante ciò non abbia alcun senso visto che nessuna verifica è possibile e nessuna dimostrazione regge per la stessa natura dell’attività consentita. Concessioni queste che, peraltro, non trovano d’accordo molti sindaci che andando contro il decreto nazionale stanno chiudendo i parchi pubblici.

A Palermo i parchi sono aperti ma nel fine settimana chiudono i mercati all’ingrosso ovvero il mercato ortofrutticolo, quello che i palermitani chiamano ‘lo scaro’, e il mercato Ittico “nelle more dell’approntamento di un piano per il contingentamento degli accessi e per prevenire assembramenti all’interno.

Oggi si svolgerà una riunione con i concessionari dei due mercati per affrontare il tema, cui sarà invitata la Prefettura di Palermo, in considerazione del ruolo che i due mercati, soprattutto quello ortofrutticolo, svolgono ai fini  dell’approvvigionamento alimentare della città, ritenuto prioritario anche nei recenti provvedimenti adottati dal Governo nazionale.

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