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Unitalsi: la lettera ai presidenti di sottosezione

Roma – Ecco la lettera inviata ai presidente delle sottosezioni dell’Unitalsi.

Carissimi amici Presidenti, Commissari di sottosezione e Responsabili di gruppo,
vogliamo innanzitutto ringraziarvi di cuore per il vostro strenuo impegno unitalsiano in questi
momenti così particolari per il nostro Paese.
Voi che siete nei territori e conoscete bene la realtà locale, siete figura di riferimento
importantissima perché l’Associazione sappia continuare in questo tempo la sua missione di carità
e di vicinanza ai più fragili, sappia coinvolgere nella preghiera, sappia vivere concretamente l’unità
della Associazione, guardando al bene di tutte le nostre realtà e di tutta la nostra Italia.
L’Associazione non è in quarantena, anzi tutti – e voi per primi – stiamo sperimentando nuove
forme di vicinanza reciproca, di attenzione alle persone più fragili e più impaurite, persino a nuove
forme per essere associazione senza potersi, in molte città, nemmeno riunire.
Sappiamo quanta responsabilità sentite di portare in questo momento in cui in tanti si rivolgono
a ciascuno di voi con i loro dubbi, le loro paure, le loro necessità, la loro richiesta di avere
indicazioni, e sappiamo che decidere non è facile; soprattutto non è facile testimoniare e
trasmettere calma e prudenza, rispetto delle indicazioni governative e dei responsabili sanitari e
necessità di non interrompere servizi che per molti ammalati e anziani rappresentano un’ancora di
sicurezza!
Lo sappiamo: per questo dobbiamo condividere queste responsabilità!
Non siete soli!

Questo è il tempo in cui non c’è spazio per polemiche, campanilismi, scelte e parole teatrali; ci
può essere spazio solo per aiutarci a vivere il cammino comune, ad infondere calma e rispetto per
le indicazioni sanitarie, a fare scelte che aiutino l’associazione e le persone.
E’ importante evitare di comunicare ai soci la “chiusura della sottosezione”, peraltro usando
linguaggi burocratici che vanno bene per un pubblico ufficio o una azienda, ma non possono
andare bene per una associazione di carità: le nostre sottosezioni non chiudono! Sospendiamo gli
incontri, secondo le indicazioni governative, ma non sospendiamo la vita associativa, che invece
deve proseguire studiando e usando però forme diverse di comunicazione, aggregazione “social”,
carità operosa e in sicurezza, preghiera condivisa; soprattutto, bisogna dare un “respiro di fede e di
preghiera” anche alla sospensione degli incontri, bisogna incoraggiare i soci, tenerli uniti e
consapevoli, sollecitarli ad un servizio di aiuto con modalità nuove a chi è più in difficoltà.
Anche il rinvio della Giornata Nazionale non deve essere comunicato come se si trattasse del
rinvio o della sospensione di una partita di calcio o di un appuntamento teatrale, ma spiegandone le
ragioni e sostenendo l’impegno dell’associazione in questo momento difficile!
Siete e siamo responsabili di una associazione ecclesiale, non possiamo e non dobbiamo
dimenticarlo!
Stiamo tutti prendendo decisioni difficili, come avete avuto modo di constatare, e stiamo molto
pregando perché queste decisioni siano quelle giuste!
Superate, se ci sono state, le piccole divisioni e stringetevi in comunione operativa ai vostri
consigli, ai vostri Sacerdoti e soprattutto attorno ai vostri Presidenti di Sezione; sentite di essere nel
cuore del Consiglio Direttivo Nazionale e dell’Assistente nazionale, che mai vi lasceranno da soli!
Restiamo forti, restiamo uniti, restiamo nella preghiera: Dio è più forte, e vale anche per noi e
per la nostra associazione la sollecitazione a “NON TEMERE” che è più volte fiorita sulle labbra del
Signore Gesù! A presto! Un abbraccio particolare a tutti i presidenti e commissari e assistenti di sottosezione e ai soci che abitano nelle zone più in difficoltà, in Lombardia, in Piemonte, in Emilia-Romagna, in Veneto e
nelle Marche. Buona giornata!

 

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