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Ugl: “proroghe annuali per passerelle politiche e mai un piano di stabilizzazione”

Caltanissetta – “Ogni fine anno e da più di 20 anni ormai, assistiamo alla consuetudine delle proroghe contrattuali dei lavoratori precari della Regione Siciliana, una “tradizione” che si realizza a colpi di norme votate dall’ARS
all’ultimo momento con la sistematica e successiva passerella del politico o del funzionario di turno che si
vanta di aver prestato soccorso ad una categoria di lavoratori che hanno rischiato il peggio e questo è uno
scenario che si rinnova da un ventennio di anno in anno.
Anche quest’anno abbiamo assistito alla ormai “normale” e solita scena che afferisce ai soliti passaggi
di proroghe contrattuali rivolte agli obliati lavoratori precari che operano nei vari settori della Pubblica
Amministrazione e che rappresentano un ingranaggio fondamentale e spesso indispensabile della macchina
amministrativa, senza i quali i vari Enti pubblici sarebbero costretti ad esternalizzare diversi ed importanti
servizi erogati alla cittadinanza amministrata, infatti ancora una volta l’ARS ha prorogato al 31 dicembre 2021
i contratti a tempo determinato di tutti i precari che operano presso gli Enti locali, gli Enti regionali e le Camere
di Commercio.
Sui 41 lavoratori precari della Camera di Commercio di Caltanissetta e Gela poi occorrerebbe stendere
un velo pietoso, non fosse altro perché lasciati nella speranza di una stabilizzazione senza che mai si è pensato
per esempio ad un vero e proprio “piano di stabilizzazione” e senza che il politico di turno o il dirigente
preposto, invece che vantarsi di aver provveduto ad una proroga al 31 dicembre 2021 in atto dovuta ed anche
sancita dal Decreto nazionale, cosiddetto “Milleproroghe”, avrebbe opinato ad una soluzione ragionata,
valida e definitiva senza usare il lavoratore precario come testa d’ariete per alzare il prezzo di altre
contrattazioni che nulla hanno a che fare con gli interessi dei lavoratori, evitando al contempo di paventare,
così come si legge in una dichiarazione rilasciata alla stampa da un Dirigente camerale – lo scampato pericolo
di uno pseudo “licenziamento”- che sarebbe stato l’unico poi in tutta la Sicilia, come se questi lavoratori
dipendessero dalla pianta organica camerale e non tutelati da una norma della Regione Siciliana.
Non si può più continuare ad agire a colpi di proroghe e tenere sotto scacco la pazienza dei lavoratori,
ma occorre stabilire una volta per tutte una sinergia propedeutica al vero e proprio processo di
stabilizzazione, cui l’UGL non si è mai tirata indietro.
Altro ragionamento va fatto sui lavoratori percettori del Reddito Minimo di Inserimento che prestano
servizio presso i comuni della provincia, cui dopo l’intervento dell’UGL UTL provinciale presso il competente
Assessorato regionale retto dall’On. Assessore Scavone, sfruttando il periodo di proroga annuale 2021, è stata
avanzata la proposta di ampliare la platea di lavoratori coinvolti nel quadro delle emergenze regionali da
presentare al governo centrale, includendo anche i percettori del Reddito Minimo di Inserimento (RMI) in
questo doveroso e non più rinviabile processo di stabilizzazione e di abbattimento del precariato”.

Il segretario provinciale dell’Ugl Fna Filippo Crucillà e il segretario povinciale dell’Ugl Utl Andrea Alario

 

 

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