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Tutti a casa…. e poi in giro ci sono i giovani del volantinaggio

Gela – Il coronavirus dilaga e con esso la paura del contagio. Si sentono da ogni parte le esortazioni a stae a casa e non esporsi al pericolo di venire in contatto con il virus attraverso il senso del tatto. Ma le parole non bastano a scrollarsi la coscienza. Ci vogliono i fatti, in ogni settore. “Mi chiedo come mai – dice il medico Giuseppe Abbate – si continua a permettere che giovani sconosciuti distribuiscano i volantini pubblicitari dei supermercati. Chi sono questi ragazzi, da dove vengono, con chi sono venuti in contatto? E ancora, è giusto che questi ragazzi si espongano al pericolo per pochi spiccioli, mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri? Si, perchè gli studi suggeriscono che il virus resta attaccato alla carta per 24 ore, 48 alla plastica e 72 ore sui metalli e, in questo momento storico, non possiamo permetterci di correre questo rischio. Invito l’amministrazione comunale che lavora sul campo, a stilare un’ordinanza che vieti questa pratica che potrebbe rappresentare veicolo di trasmissione del virus che si è già palesato molto virulento”.

Tutti a casa e poi stamattina di fronte un istituto bancario, la fila arrivava fin sulla carreggiata della strada; per non parlare della gente isolata che transitava senza protezione.

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